MESSINA. Una quarantena iniziata il 10 ottobre che prosegue ancora oggi (ieri, ndr), martedì 3 novembre: ben 24 giorni di isolamento domiciliare in attesa di ottenere finalmente il “nulla osta” da parte dell’Asp per potere uscire di casa, fra ritardi, intoppi burocratici e tamponi “inconcludenti”. A raccontare la sua “Odissea” casalinga è un cittadino messinese positivo al Covid-19, che ricostruisce passo per passo le tappe della sua vicenda.

«Tutto inizia il 10 ottobre, quando, sentendomi privo di forze, decido di misurami la temperatura, scoprendo di avere 37 e mezzo di febbre. Decido quindi di rientrare a casa e di mettermi in isolamento per un paio di giorni, durante i quali continuo ad avere una leggera febbre (fra 37,5 e 37, 8). Martedì 13, autonomamente e da privato, mi sottopongo al tampone molecolare, il cui esito (positivo) arriva regolarmente entro 24 ore successive al prelievo effettuato a domicilio da uno studio privato messinese. Il giorno successivo, il 15/10, vengo contattato dall’Asp (che nel frattempo aveva ricevuto l’esito dal laboratorio) per cercare di capire quali fossero stati i miei contatti più stretti e procedere quindi con il loro isolamento per evitare la possibile diffusione del contagio».

«Dopo di che – prosegue – non mi contatta più nessuno per giorni. Lunedì 19 sono io a mandare una mail per avere delle informazioni su come procedere la quarantena (fortunatamente senza sintomi), in seguito alla quale vengo contattato martedì 20 dall’USCA, che fissa un secondo tampone per venerdì 23 (tramite “drive-in”). Da allora ha inizio un lungo scambio di mail che dura fino a lunedì 26, quando mi viene comunicato che il tampone prelevato è risultato insufficiente».

«Mi sottopongo allora nuovamente al tampone, fissato dall’USCA per mercoledì 28, ovvero 18 giorni dopo dalla data in cui ho deciso di mettermi in autoisolamento (e dopo circa 10 giorni senza alcun sintomo). La “risposta” arriva domenica 1, quando, mi viene comunicato che anche questo tampone è risultato inconcludente e viene fissato il nuovo tampone per lunedì 2 novembre».

«Il paradosso in tutto questo – conclude – è che in base alle disposizioni del Ministero della Salute del 12 ottobre, superati i 21 giorni di quarantena ed essendo asintomatico da più di una settimana, sarei già potuto uscire di casa fra domenica e lunedì, dato che secondo il Comitato tecnico scientifico dopo tre settimane di quarantena, a partire dalla comparsa dei sintomi, il virus non è in grado di riprodursi, data la bassissima carica virale».

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