MESSINA. “La FP-CGILnon può che prendere le distanze dalla Direttiva della Segretaria Generale alla luce delle indicazioni contenute all’art. 263 e del Protocollo del 24 luglio 2020 in quanto il percorso di riduzione va elaborato con il coinvolgimento del Sindacato così come definito dalle vigenti norme di settore e, pertanto, per queste motivazioni, la FP- CGIL  invita la Segretaria Generale, i Dirigenti e l’Amministrazione Comunale con a capo il Sindaco a rivedere la disposizione posta in essere in caso contrario si attiveranno tutte le possibili iniziative a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini”.

C’è un sindacato sul piede di guerra a causa della decisione da parte del comune di Messina, di allentare la misura di sicurezza per evitare contagi da coronavirus del “lavoro agile”, le mansioni cioè svolte da casa invece che dall’ufficio. L’ira di Giuseppe Previti e di Francesco Fucile è motivata da una direttiva, emanata dal segretario generale Rossana Carrubba e destinata ai dirigenti, “affinché disponessero l’immediato rientro dal lavoro agile per tutti quei dipendenti che sino ad oggi ne hanno usufruito”, spiegano i due in un comunicato.

“La FP-CGIL  non riesce a comprendere la ratio della Direttiva anche perché la Segretaria Generale, per quanto riguarda la sicurezza sul luogo di lavoro, cita il protocollo firmato dal governo e le OO..SS.. datato 24-07-2020 e contestualmente sollecita il RSPP, Dirigente Cutroneo, a sottoscrivere con i Sindacati del Comune di Messina il Protocollo nel quale si prevedono tutte le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro nella fase dell’emergenza COVID-19”, continuano i due.

Rossana Carrubba nella sua Direttiva  evidenzia che  “prioritariamente” la nuova “fase 3” inverte la prevalenza del lavoro tradizionale rispetto al lavoro agile e che impone il censimento delle attività compatibili o non compatibili con l’attività del lavoro agile che dovrà essere sottoposto alla Giunta.

“La Segretaria Generale sa che il censimento deve essere posto in essere dai dirigenti dell’Ente e fissa come data ultima il 30 agosto c.a. l’individuazione dei Servizi possibili in lavoro agile così come sa che i dirigenti immediatamente dopo dovranno individuare, con atto formale e con una programmazione mensile, il 50% del personale in forza dei Servizi Individuati da adibire al lavoro agile nel rispetto di alcune priorità che la norma individua”, concludono i due sindacalisti della Cgil

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