MESSINA. Ancora in didattica a distanza parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado “Boer-Verona Trento”, a causa di un caso di positività al Covid-19, provvedimento adottato a partire da ieri, giovedì 6 maggio. I disagi, però, nella mattina non sono mancati in quanto alle famiglie, racconta Fabrizio Vinci, un genitore, la notizia è arrivata solo alle 23 di mercoledì sera, 5 maggio: «Si può chiedere ai genitori di stare online fino a tarda serata in attesa d’improvvisi cambi di programma? Tanti i ragazzini condotti a lezione in presenza, rispediti a casa dopo aver appreso che era stata posta in essere la Dad».

«Sarebbe interessante comprendere il motivo per il quale tale comunicazione sia giunta a un orario così proibitivo. Sarà colpa dell’Asp che potrebbe aver inviato al dirigente scolastico del Verona Trento tale comunicazione solo in tarda serata, oppure questa comunicazione dell’Asp è giunta in tempo utile e comunicata dalla scuola così in ritardo. Di certo siamo di fronte ad una deplorevole mancanza di coordinazione tra le due Istituzioni a discapito dei ragazzi e delle famiglie», asserisce in una nota.

In effetti, secondo una circolare del dirigente, anche la scuola ha appreso solo nella tarda serata di mercoledì la positività dell’alunna.

«Da genitore, chiedo che sia fatta chiarezza sulle responsabilità di queste azioni; chi ha sbagliato è giusto che fornisca adeguate quanto immediate giustificazioni alle famiglie e agli organi scolastici regionali competenti. Nella speranza che simili incredibili ritardi di comunicazione non si ripetano mai più», conclude.

Questa la circolare

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