MESSINA. Continua la telenovela sul cartello degli asini volanti: una vicenda dai tratti surreali che si arricchisce di un nuovo capitolo. Il “divieto”, che era stato affisso dal sindaco Cateno De Luca lo scorso febbraio, al termine di una lunga diretta nel corso della quale aveva strappato le sue dimissioni davanti alle telecamere, è tornato a far parlare di sé due giorni fa, a causa del consigliere comunale Salvatore Sorbello, che lo ha staccato dalla porta dell’ufficio del sindaco e lo ha portato all’Arcivescovo di Messina.

Un’iniziativa a cui ha replicato ieri il primo cittadino, che ha affisso un nuovo divieto uguale al precedente.

«Un consigliere comunale ha rubato di forza il cartello», ha commentato nel corso di una diretta, facendo riferimento a un parere del segretario generale. «Ha commesso un furto, mi ha rubato una cosa che è mia. Ladro! È entrato nei miei uffici con fare provocatorio nei confronti degli addetti alla sicurezza e con l’atteggiamento di chi voleva due moffe in faccia: solo questo può giustificare un’entrata a gamba tesa da questa porta».

«Da questa porta non entrano gli asini volanti», ha ribadito De Luca, chiamando in causa anche Alessandro Russo, Claudio Cardile e altri consiglieri, “una parte minima, che fanno venire il voltastomaco”. Poi si rivolge nuovamente a Sorbello, annunciando una querela. «In stato confusionale è andato a finire pure dal vescovo. Perché non viene attaccarlo quando ci sono io? Questo è mio, ti piaccia o non mi piaccia, è mio. Hai le palline? Vuoi rifarlo? Facci sapere in anticipo quando vieni e mi faccio trovare qui», conclude, gettando il guanto di sfida.

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