MESSINA. La prima seduta di consiglio dopo la tempesta di Gettonopoli si apre…come la vecchia. Ventidue presenti (su quaranta), interruzione immediata dopo l’apertura (quaranta minuti dopo l’orario di convocazione), capigruppo immediatamente al tavolo della presidenza per discutere l’ordine dei lavori.

Tra i consiglieri che hanno subito la pesantissima condanna, mancano solo Carmelina David, Daniele Zuccarello, Piero Adamo e Nicola Cucinotta, che ormai da quattro mesi e passa si è autosospeso dai lavori del consiglio ed ha rinunciato ai gettoni di presenza.

Che atmosfera si respira? Non bella. Apparentemente c’è serenità nei volti tirati di chi comprensibilmente ha trascorso una serata ed una nottata complicate, in realtà l’impressione è che ci sia un fuoco che cova sotto la cenere. La ferita è ancora troppo calda, e tutte le decisioni è bene che invece siano prese a mentre fredda. Soprattutto quelle politiche.

La prima delle quali, incidentalmente, arriva quasi subito: in discussione c’è il bilancio consuntivo 2012 dell’Atm. Che ovviamente è ingarbugliatissimo: i bilanci Atm dal 2003 al 2012 non sono mai stati approvati dal consiglio, per il parere sempre negativo rilasciato dai revisori dei conti. Motivo? Il disallineamento dei valori tra i bilanci Atm e quelli del Comune. Alla voce crediti verso controllanti risultavano 13 milioni: somme che l’azienda riteneva di vantare nei confronti dell’ente, derivati da letture “stravaganti” nei bilanci precedenti. In sostanza, le tariffe al pubblico offerte dall’Atm, in tempi il cui di autobus ne passavano pochini e di biglietti se ne facevano ancora meno, producevano parecchie perdite . Queste perdite erano “caricate” sul Comune, proprietario di Atm per intero, e contabilizzate per anni nei crediti esigibili. Il Comune da parte sua, non essendo crediti supportati da pezze giustificative, non ne teneva conto. E per dieci anni di bilanci non se ne sono approvati.

Nonostante in aula anche a denti stretti si riconosca il risultato degli ultimi anni di gestione dell’Atm, fantasmagorici rispetto ai precedenti, la discussione ha offerto un saggio di ciò che accadrà nelle prossime settimane: pressing e marcatura a uomo nei confronti dell’amministrazione, velato ostruzionismo, prudenza estrema all’atto di votare qualsiasi documento. E infatti, è passata la proposta di Franco Mondello (Centristi) di chiedere un parere ai revisori del Comune prima di prendere anche solo in considerazione la delibera di approvazione del consuntivo 2012 dell’Atm.

E la sensazione è che sarà così anche in futuro, tanto più che c’è da votare il documento dei documenti, il previsionale 2017. Gli eventi, però, vengono in aiuto: prima l’estate distenderà gli animi, poi probabilmente la campagna elettorale per le regionali allontanerà il focus da Palazzo Zanca. E allora, forse, si potrà parlare di bilancio con serenità. Forse.

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