MESSINA. Dopo il giudizio negativo nei confronti dell’operato della Giunta e la risposta del sindaco De Luca, arriva la controreplica del segretario della Uil Ivan Tripodi, che accetta il “faccia a faccia” proposto dal primo cittadino, ribadendo la sua posizione.

In merito alla fiacca replica del sindaco di Messina De Luca riguardo il giudizio fallimentare che abbiamo espresso relativamente al suo primo fallimentare anno di amministrazione della cittá – spiega il sindacalista – desideriamo segnalare che il confronto e il contraddittorio, nonostante il diluvio di ingiurie ed offese personali ricevute in questi mesi, sono parte fondamentale del nostro modus operandi e sono scolpiti nel dna del nostro Sindacato. Noi non ci nasconderemo mai, né siamo mai scappati da qualsivoglia discussione o trattativa, anche con i peggiori personaggi”.

In tal senso – prosegue – consci della forza proveniente da argomenti e fatti incontrovertibili, accettiamo il guanto di sfida e siamo pronti a confrontarci con il sindaco di Messina Cateno De Luca. Lasciamo al sindaco la scelta della data, del luogo e dell’orario, giorno o notte compresa, durante il quale ribadiremo, confortati dai fatti concreti, la nostra oggettiva valutazione assolutamente negativa sulla giunta De Luca”.

“È, però, opportuno ricordare al distratto sindaco – specifica Tripodi – che la Uil Messina non ha lobbies o interessi di qualsiasi natura da difendere. Il sindaco stia sereno e se ne faccia una ragione: l’unica “lobby” che, senza se e senza ma, la Uil ha l’onore e l’orgoglio di rappresentare é quella dei cittadini e dei lavoratori messinesi, nonché dei disoccupati, dei giovani e dei pensionati”.

Pertanto – conclude – in piena ed assoluta sintonia con l’umore e le valutazioni dei cittadini di Messina, ribadiamo che il primo anno di amministrazione De Luca è decisamente fallimentare. Del resto, i miseri 8.000 voti preferenza ottenuti alle elezioni europee dalla candidata (quasi una controfigura) del sindaco De Luca rappresentano linequivocabile cartina di tornasole rispetto ad una gestione il cui indice di gradimento, tra i messinesi, è ormai ridotto al lumicino”.

 

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