MESSINA. Con ordinanza resa nella tarda mattinata di oggi, la Corte di Appello di Palermo, che deve giudicare sul ricorso proposto da Amam contro la sentenza del Tribunale di Palermo che aveva accolto la class action “Messina senz’acqua”, e riconosciuto un indennizzo di 600 euro a famiglia, ha deciso di rinviare la trattazione per un approfondimento al 16 giugno 2023.

La vicenda inizia ad ottobre 2015, quando una frana danneggia la conduttura dell’acquedotto Fiumefreddo, e lascia la città senza acqua per due settimane abbondanti.

Con la sentenza pubblicata il 22 novembre 2022, il Tribunale riconosce la violazione della Carta dei Servizi da parte dell’Amam (per non avere garantito il sistema di interscambio delle fonti), riafferma il principio di rango sovranazionale del diritto all’acqua come bene primario e necessario), e afferma l’esistenza di danni patrimoniali (maggior costo dell’acqua sostenuto) ed anche non patrimoniali per le sofferenze subite dagli utenti, liquidando così il danno in 50 euro al giorno per i primi due giorni e di cento al giorno per i successivi. L’Ama ha proposto ricorso, e adesso, a metà giugno, di sbrohliare la matassa toccherà alla Corte d’appello di Palermo

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