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Pio La Torre e il “reato di associazione mafiosa” 

 

 

Nato in una famiglia di contadini molto povera, da padre palermitano e madre lucana, fin da giovane si impegnò nella lotta a favore dei braccianti, finendo anche in carcere. Una vita intera segnata dalle battaglie in nome dei più deboli interrotta tragicamente il 30 aprile del 1982, mentre stava raggiungendo la sede del Pci, di cui faceva parte dal 1962.  Sono le ore 9:20 di una giornata primaverile quando una moto di grossa cilindrata obbliga il conducente della Fiat 131 guidata dal “compagno” Rosario Di Salvo a una brusca frenata, seguita da una raffica di proiettili. La Torre muore all’istante. Di Salvo ha appena  il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi prima di soccombere, freddato dai killer. 

Qualche giorno dopo, ai funerali di La Torre, prendono parte centomila persone, fra le quali il segretario del Pci Enrico Berlinguer, che anni prima lo aveva fatto entrare nella segreteria nazionale di Botteghe Oscure. 

L’omicidio, in un primo momento rivendicato dai Gruppi proletari organizzati, venne indicato dai pentiti Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia, Gaspare Mutolo e Pino Marchese come delitto di mafia: La Torre venne ucciso perché, in qualità di deputato alla Camera nel collegio Sicilia occidentale, aveva proposto il disegno di legge che prevedeva per la prima volta il reato di “associazione mafiosa” (poi introdotta dalla legge 13 settembre 1982, successiva alla morte di la Torre e fortemente voluta dall’allora ministro di Grazia e Giustizia, il Dc Virginio Rognoni) e la confisca dei patrimoni mafiosi. Nel 1976, inoltre, era stato tra i redattori della relazione di minoranza della Commissione antimafia che accusava duramente Giovanni Gioia, Vito Ciancimino, Salvo Lima ed altri uomini politici di avere rapporti con la criminalità organizzata. Dopo nove anni di indagini, nel 1995 vennero condannati all’ergastolo i mandanti dell’omicidio, fra i quali Riina e Provenzano. 

Fra le sue tante battaglie, quella contro la costruzione della base missilistica Nato a Comiso e numerose prese di posizione contro la speculazione edilizia. In suo ricordo, quattro anni dopo la sua uccisione, nel maggio del 1986, è nato ad Alcamo il Centro di studi ed iniziative culturali “Pio La Torre”. Dal 30 aprile 2007 porta il suo nome il nuovo aeroporto di Comiso, inaugurato il 30 maggio 2013.

 

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