MESSINA. A sei anni dalla sottoscrizione, che fine hanno fatto le opere finanziate col “Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Messina”, che vedeva Palazzo Zanca beneficiario di risorse per 105 milioni di euro? Non buonissima. Nel corso della gestione del Patto è stato definito che gli interventi di stretta competenza dell’amministrazione comunale erano 26 per un totale di 97 milioni di euro. Ebbene, dalla ricognizione prodotta su quindici procedimenti, si evince che per quattro interventi è necessario riprogrammare il finanziamento, per intero o per quota. nel dettaglio, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria ed acquisizione delle aree per insediamenti produttivi a Larderia, la progettazione esecutiva non è stata avviata per la mancanza dell’approvazione finale del Piano Particolareggiato dell’IRSAP causato dai ritardi dell’esito della procedura ambientaleVAS (dal 2018 al 2022). Per la piastra logistico-distributiva nell’area S.Filippo/Tremestieri, l’intervento di sola progettazione è da rinviare poiché registra ritardi nell’emissione del bando “per la fuoriuscita dall’ente del rup e per la complessità della procedura da avviare trattandosi di gara europea di elevato importo”, si legge nella relazione. La “riqualificazione e sviluppo delle aree e delle infrastrutture mercatali rionali ai fini della promozione del prodotto locale e della fruizione turistica” è stata parzialmente avviata al mercato Vascone, mentre i restanti due mercati, Sant’Orsola e Autoparco, pur essendo avviati come progettazione esecutiva, “non sono pronti per l’assunzione della “Obbligazioni giuridicamente vincolanti” entro dicembre 2023″, per cui “si propone di mantenere nel Patto gli importi dei lavori del mercato Vascone e della progettazione esecutiva più indagini dei restanti due mercati essendo tutti già dotati di OGV”. Quindi c’è la costruzione di una scuola elementare da quindici aule, palestra e auditorium a Tremestieri: “L’intervento ha richiesto tempi più lunghi per la progettazione esecutiva e la definizione delle procedure di esproprio, ritardo che non consente più di assumerne la OGV per i lavori entro dicembre 2022, si propone di mantenere nel Patto le spese di progettazione e di esproprio”, spiega la relazione. Per questo la Giunta ha deliberato essere necessario modificare l’elenco degli interventi finanziati “al fine di rendere maggiormente efficace l’azione nel rispetto della scadenza fissata al 31.12.2022”. E come sono stati rimodulati? In sostanza sono stati “fatti fuori” i progetti ancora in alto mare (i quattro di cui sopra), e sono stati sostituiti con altri già avviati, inizialmente non finanziati con fondi del Patto. E sono i lavori aggiuntivi per la realizzazione di una strada di bypass tra aree RFI e via Don Blasco per oltre 476mila euro, altri lavori aggiuntivi per lo spostamento della condotta fognaria sempre in via Don Blasco da 275mila euro, e lavori di messa in sicurezza e riqualificazione delle strade comunali, otto lotti, per un totale di quasi nove milioni di euro.

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