MESSINA. Il centro NeMO SUD di Messina, unico centro multidisciplinare in Sicilia e Calabria per la presa in carico di persone affette da malattie neuromuscolari, chiuderà il 30 giugno. Ancora nessuna soluzione per Fondazione Aurora che dal 2013 gestisce la struttura, all’interno del Policlinico universitario. La matassa sembrava essersi sbrogliata quando, lo scorso 4 giugno 2021, era prevista la firma di una nuova convenzione, con approvazione dell’Assessore regionale alla Salute, tra l’IRCSS Neurolesi di Messina (struttura identificata dalla Regione per accogliere il Centro NeMO) e Fondazione Serena Onlus, ente che gestisce tutti gli altri Centri NeMO presenti in Italia. Invece, al 21 giugno, la situazione è ancora in alto mare.

A lanciare l’allarme sono stati la Uil e il deputato nazionale del Pd (ed x rettore dell’ateneo messinese) Pietro Navarra.

“La Uil e la Uil Fpl di Messina andranno avanti, avviando tutte le necessarie iniziative insieme alle famiglie dei pazienti del Centro Nemo Sud, dei lavoratori e ai cittadini indignati, per salvaguardare i diritti alla salute ed i posti di lavoro”, scrivono i sindacalisti, puntando l’indice contro il governo regionale di Nello Musumeci. “appare incredibile che il Governatore Musumeci, – in quella fase anche assessore alla Salute ad interim, dopo avere annunciato che la vicenda relativa al Centro Clinico Nemo Sud si stava avviando verso una positiva soluzione, salvaguardando così gli oltre 5.000 pazienti fragili, le loro famiglie, oltre ai numerosi lavoratori, – si sia rimangiato tutto: ogni singola parola”.

“Ricordo una conferenza stampa dell’aprile del 2019 al Policlinico Universitario dove tutti gli intervenuti, dai vertici dell’Ateneo a quelli dell’Azienda Ospedaliera universitaria, dai rappresentanti del Governo regionale ai parlamentari del territorio, si sperticavano in giudizi lusinghieri sulle attività assistenziali del Centro Nemo Sud, considerato un’eccellenza assoluta nella trattazione delle malattie neuromuscolari rare. A distanza di due anni, però, sembra che tutti si siano dimenticati di quanto affermato allora”, ricorda invece Pietro Navarra.

“A fine aprile, infatti, la Fondazione Aurora Onlus, che gestisce il Nemo Sud, ha rescisso il contratto, individuando un periodo ponte che condurrà il 30 giugno alla cessazione di tutte le attività sanitarie ed assistenziali del Centro presso il Policlinico di Messina. Di fronte alla concreta possibilità che 5000 persone affette da malattie rare non possano più trovare risposta alla loro domanda di assistenza, i primi di maggio ben 900 famiglie di malati seguiti dal Nemo Sud hanno lanciato un accorato appello al Presidente della Regione affinché migliaia di pazienti, di cui una grande parte bambini, non restino senza cure”, .

“Il Presidente della Regione, nella seconda settimana di maggio, aveva solennemente affermato che era già stata “individuata una nuova sede che garantirà la continuità assistenziale e la salvaguardia dei lavoratori” del Centro. Sembrava, quindi, che, entro i tempi previsti dalla rescissione anticipata della convenzione tra la Fondazione Aurora Onlus e il Policlinico, migliaia di pazienti gravemente malati avrebbero continuato a ricevere le dovute cure e le oltre 50 unità di personale medico e infermieristico specializzato avrebbero continuato a erogare le loro prestazioni professionali”.

“Ad oggi, a distanza di oltre un mese dalle dichiarazioni del Presidente Musumeci e a pochi giorni dalla chiusura del Centro al Policlinico di Messina, l’unica cosa certa è che 5000 pazienti affetti da gravi e rare malattie neuromuscolari saranno abbandonati a sé stessi da una Regione sorda e insensibile ai problemi delle persone, specie quelle più deboli. Una Regione che a parole promette soluzioni pronte efficaci, ma che a quelle stesse parole è incapace di fare seguire i fatti”.

“Ho seguito tutta la vicenda del Centro Nemo mantenendo un continuo contatto con i vertici della Fondazione Aurora Onlus e, attraverso il Partito Democratico, con le Istituzioni sanitarie regionali. Non sono voluto intervenire pubblicamente perché ho avuto fiducia nel Governo regionale che sembrava essere determinato a risolvere il problema. La mia fiducia, però, sembra essere stata mal riposta e, ancor peggio, è stata mal riposta la fiducia di migliaia di famiglie siciliane e calabresi che lottano ogni giorno contro una malattia neouromuscolare”.

“Investirò della questione il Prefetto, perché ritengo che, qualunque sarà l’esito finale di questa vicenda, l’immobilismo con il quale si avvicina la data di sospensione delle prestazioni, rappresenti un grave elemento di pericolo per la salute degli assistiti che potrebbero ritrovarsi – nella migliore delle ipotesi, per alcune settimane – senza alcuna assistenza. E, ancora, spero che il Prefetto possa intervenire a tutela degli aspetti occupazionali messi a rischio dalle mancate promesse della Regione”.

“Chiederò alla deputazione regionale del Partito Democratico all’Ars di assumere ogni iniziativa utile per mettere a nudo le responsabilità del Governo Musumeci difronte a questo ennesimo fallimento e spiegare la sua colpevole e inspiegabile inerzia nell’affrontare e risolvere questa grave vicenda. Forse, però, nella logica malsana di chi governa la sanità regionale una spiegazione di questa inerzia potrebbe anche esserci: distruggere ciò che di buono c’è nella provincia di Messina e trasferirlo altrove, magari a Catania o a Palermo”, ha concluso Navarra.

 

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