Category Archives: Marino Rinaldi

Laureato in Semiotica a Bologna, ha lavorato per anni in un’agenzia di media monitoring a Milano. Dopo varie esperienze nell’editoria libraria, si è occupato di giornalismo, uffici stampa e comunicazione. Ha trovato una nuova linfa nell’analisi dei dati e nella maniera di farli diventare notizia. Ama la letteratura sudamericana, la vodka, la patafisica e le persone strane. Nel tempo libero scrive romanzi sgangherati.

  «Le parole sono importanti», diceva Nanni Moretti in una scena esilarante di “Palombella rossa”, inveendo contro una malcapitata giornalista dall’anglicismo facile. Una battuta cinematografica che contiene una verità difficilmente contestabile, perché nulla più di ciò che diciamo (e il modo in cui lo facciamo) racconta il modo in cui ci approcciamo al mondo. Per questo con le parole bisogna starci attenti. Bisogna ponderarle, sceglierle … Continue reading Messina, i migranti fuggiti e l’importanza delle parole »

  Se non fosse una cosa reale ci si potrebbe scrivere un fantasy. Di quelli visionari. Di quelli con i draghi. La trama è semplice ma avvincente. Narra le gesta epiche di animali velocissimi che si sfidano in corse clandestine, ai primi bagliori del giorno, mentre la città ignara si risveglia lentamente. Da una parte i Babbani*, la gente comune indaffarata negli impegni quotidiani: il … Continue reading Cavalli, draghi e bestie: quando la finzione è fin troppo reale »

fine-dell-estate

  È il 27 di agosto dell’anno di grazia duemilaediciassette, siamo in un paesino della riviera tirrenica e la gente sta iniziando lentamente a lasciare la casa delle vacanze: metà delle villette hanno le persiane oscurate, la spiaggia è meno affollata e più silenziosa del solito e nell’aria si respira una strana atmosfera da finedimondo. Seduto su una sdraio nella piccola veranda che si affaccia … Continue reading La fine dell’estate e il dolce dolore degli ultimi giorni d’agosto »

generazione-Xennial

  Nei giorni scorsi, oziando su Facebook, mi sono imbattuto in un articolo pubblicato sul “Messaggero” (ma non solo) in cui si parlava della fantomatica generazione Xennial, ovvero quella compresa tra il 1977 e il 1983. Si tratta, si legge online, di tutti quei giovani (più o meno) nati a cavallo tra la Generazione X, l’ultima prima dell’avvento del digitale, e quella dei Millennial, che … Continue reading La generazione Xennial, i 35enni messinesi e quel bruciore fra le chiappe »