MESSINA. Ci sono tutti: Nello Musumeci, Rosario Crocetta, Claudio Fava, Leoluca Orlando, Gianfranco Miccichè. Tutti in un video, in cui i protagonisti delle regionali si trasformano in pupi, e ballano al ritmo di una filastrocca, che presenta una lunga sfilza di politici che, in lista o nelle segreterie, si giocano presidenza della Regione e deputati all’Ars. Ed è del 2012.

Sono passati cinque anni, ma il video è ancora attuale: stessi personaggi, stessi temi, stessi problemi di cinque anni fa. “Viri chi dannu ca fici Musumeci – Il teatrino delle regionali in due minuti”, realizzato in animazione dal pattese Franco Zanghì con i testi di Massimo Merighi e Tony Troja“, racconta dello scompaginamento degli schieramenti che nel 2012 la discesa in campo di Nello Musumeci (ma anche di Rosario Crocetta) portò nel panorama politico, coi partiti, e gli alleati, costretti per una volta ad inseguire e non a dettare la linea.

Quello che era valido nel 2012, incredibilmente lo è anche nel 2017: Musumeci che scompagina i giochi, Crocetta che da comunista diventa democristiano, D’Alia che in quella tornata “non sapeva da che parte stare”, Fava che “voleva fare a tutti i costi il candidato”, perfino Raffaele Lombardo, che “tutti quanti ai suoi piedi sparlano di lui in pubblico e lo adulano in privato”. Ed il video è divertente (e veritiero) a tal punto che persino Gianpiero D’Alia lo ha recentemente pubblicato sulla sua bacheca.

(per chi avesse scarsa dimestichezza col palermitano, la traduzione è in fondo alla pagina)

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“Guarda che danno ha fatto Musumeci, ha scombinato i giochi a tutti i candidati. Con un colpo solo li ha messi tutti in croce. Guarda che danno che ha fatto Musumeci! C’era Crocetta che aveva stuzzicato gli autonomisti che lo volevano candidato, qualcuno disse “Rosario, lascia perdere!” e da comunista diventò democristiano. C’era D’Alia che era lì a scervellarsi perché non sapeva da che parte stare, siccome tutti lo tiravano per la giacchetta, si buttò a sinistra ed affondò Crocetta. E c’era Fava con la faccia triste, voleva fare per forza il candidato ma non era d’accordo né con le primarie né con lo statuto, andò per fottere e ci restò fottuto C’era Leoluca che non sapeva come fare e a presidente si voleva candidare, voleva che fosse dichiarato il fallimento, bussò a Roma e restò con un palmo di naso C’era Gianfranco che era tutto gasato perché Berlusconi lo aveva candidato e come tutte le altre volte pure questa, non c’è riuscito ed e ora fa l’autonomista C’erano Cascio Nania e Castiglione che hanno rifiutato la proposta di Berlusconi ma manco il tempo di contare fino a dieci che Miccichè candidò Nello Musumeci. C’era Granata che ci rimase fregato poiché con Lombardo ormai s’era sistemato e appena vide che le cose si mettevano male con Berlusconi fu costretto a cambiare strada. C’era Lombardo che osservava divertito che per questa volta nemmeno si era candidato tanto sono sempre comunque tutti quanti ai suoi piedi sparlano di lui in pubblico e lo adulano in privato. Guarda che danno ha fatto Musumeci, ha scombinato i giochi a tutti i candidati. Con un colpo solo li ha messi tutti in croce. Guarda che danno che ha fatto Musumeci!”

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