MESSINA. Si è concluso il giro nei quartieri di Cateno De Luca, iniziato lo scorso 8 ottobre e proseguito nel corso dei weekend successivi in compagnia di assessori ed esponenti delle società partecipate. Un tour, scandito da sopralluoghi, denunce, altalenante seguito di pubblico e tanto cibo (tutto documentato sui social con foto, video e dirette), che ieri ha fatto tappa in centro città, dalla Casa dello Studente (chiusa da anni) al Tirone (che il Comune intende acquisire), dal Castel Gonzaga a Puntale Arena.
Non sono mancate le critiche e nemmeno qualche momento di tensione, scoppiato nella mattina di ieri a Piazza del Popolo, terreno di uno scontro verbale, piuttosto acceso, fra la Polizia Municipale, liberi cittadini e rappresentanti del Circolo Pickwick, che ogni domenica, in concomitanza con il mercatino biologico, allestiscono delle bancarelle con libri di seconda mano.
Il diverbio, ripreso con i cellulari da alcuni fra i presenti, che hanno diffuso i filmati su Facebook, è stato determinato dall’intervento del commissario Giovanni Giardina, che intorno alle otto del mattino ha intimato agli esponenti del circolo di non montare gli stand, in quanto non autorizzati. In attesa di parlare con il sindaco, atteso nella piazza per il suo tour, i librai hanno poi montato lo stesso gli espositori, finché sono intervenuti nuovamente i vigili e quindi lo stesso sindaco, accompagnato sul posto dall’assessora Dafne Musolino. Da lì il parapiglia, fra urla, confusione e accuse reciproche: un diverbio che ha avuto i suoi strascichi sui social, con vari interventi polemici e in difesa dei libri e della cultura.
«Si tratta di signori che vendevamo libri al mercatino di Giostra, chiuso a febbraio del 2020, che poi si sono spostati a Piazza del Popolo, chiedendo la riapertura del Mercato delle Pulci (che De Luca ha chiuso “per problemi igienico sanitari”)», ha spiegato Dafne Musolino nel corso della diretta. A intervenire anche il commissario Giovanni Giardina: «Abbiamo proceduto all’identificazione, ma non c’è stato alcun sequestro di libri. Il loro è stato un atto di sfida», afferma. Proprio sul sequestro dei libri c’è stato lo scontro più acceso, con uno dei librai che sosteneva a gran voce che la Polizia municipale non potesse sequestrare alcunchè, dichiarando di volersi rivolgere ai carabinieri se i vigili avessero proceduto col provvedimento, Giardina che continuava ad affermare che avrebbe proceduto, e De Luca che, al termine di un battibecco con uno degli astanti, intimava al commissario di sequestrate tutto (scendendo poi a più miti consigli).
Il sindaco, dal canto suo, ha rincarato la dose: «Hanno montato ugualmente nonostante l’avvertimento, con la “mafiosità”», spiega, soffermandosi sui “video parziali” che girano in rete e sugli insulti ricevuti che hanno determinato la sua reazione (“Ah, stu masculu. Sinnicu senza paddi”).
«Non è stato fatto alcun sequestro di libri», ribadisce, ma annuncia che si procederà con una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. «Che cazzo c’entra qui la cultura?», sbotta infine, chiamando in causa anche lo storico Franz Riccobono (presente all’accaduto) e tutti i “benpensanti della città che hanno la barca all’asciutto e fanno cultura”.