MESSINA. Secondo Cateno De Luca, la decisione di Red Ronnie di non mostrare il Green pass per poter accedere al museo regionale sarebbe stata solo una provocazione per promuovere il Museo di Messina e i suoi due Caravaggio. È la tesi che il sindaco di Messina e il critico musicale hanno raccontato ieri sera, nel corso di una diretta, a margine delle tantissime polemiche divampate sui social.

«Finalmente il mondo sa che a Messina c’è un museo regionale, il mondo però non sa che con 17mila mq è il più grande del sud Italia», ha commentato De Luca col suo consueto senso della misura, secondo il quale nessuno sarebbe a conoscenza della presenza al suo interno di due opere realizzate da Michelangelo da Merisi, visitate e promosse giusto qualche anno fa, fra i tanti, per restare in ambito trash/televisivo, anche da Vittorio Sgarbi. Per avvalorare la tesi del sindaco, Red Ronnie interpella anche Grazia Di Michele, ex insegnante della scuola di “Amici”, che non ne sapeva nulla.

De Luca, che già nel pomeriggio aveva anticipato la diretta in un post (“Genialità o coglionaggine al cubo?“, è il titolo), fa quindi una disamina dei costi (stimati intorno ai 4 milioni), degli incassi, inferiori ai 60mila euro sia nel 2018 che nel 2019 (qui l’inchiesta di LetteraEmme) e del personale del MuMe, fornendo poi una versione diversa dei fatti rispetto a quelli riportati ieri sui social dal critico musicale, noto per le sue posizioni piuttosto controverse su Covid e vaccini.

«La situazione è stata questa. Ho chiesto a Red: “Mi fai una cortesia? Inventati qualcosa, il mondo deve sapere che il museo ha cose pregiatissime», racconta il sindaco, che in tre anni e qualche mese di sindacatura non aveva mai dimostrato grosso interesse per i capolavori del MuMe. «Nel momento stesso in cui mi hanno chiesto il green pass, che io ho, ho pensato “se vado dentro, do il green pass e faccio vedere i quadri, non ho l’eco che posso fare a dire una cosa nella quale credo. Perché personalmente credo sia assurdo chiedere un greenpass per entrare nei musei. Quindi metto in atto una cosa in cui credo, e vediamo se ha più eco», è la risposta di Red Ronnie. «Pensavo di avere un’eco ma non immaginavo così tanto», prosegue. Il dialogo continua. «Però i cittadini possono dire “sindaco tu ti lamenti, perché non fai qualcosa?”». «Me ne occuperò tra un anno, quando sarò presidente (della Regione, ndr)», replica il primo cittadino, che poi si rivolge al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: «Domani alle 12:30 siamo al museo». In questa ricostruzione non è ben chiaro il “ruolo” che avrebbe svolto il direttore del MuMe Orazio Micali, che ha dichiarato di aver chiesto anche l’intervento della Polizia dopo aver impedito a Red Ronnie l’ingresso.

Mentre Cateno De Luca e Red Ronnie portavano avanti il loro siparietto, la vicenda, che da due giorni imperversa per i social, e la spiegazione sul fatto che fosse una “provocazione”, non convinceva poi troppe persone. A strettissimo giro di posta, il sito bufale.net, tra i più attivi in Italia nel debunking delle false notizie (soprattutto, in questo periodo, intorno ai vaccini), ha duramente bacchettato il critico musicale.

 

 

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messinese stanco
messinese stanco
23 Settembre 2021 16:43

E sarebbe questo il modo di fare pubblicità alla cultura? Ma state scherzando? Ma vergognatevi entrambi! Basta con questi teatrini!

Andrea
Andrea
23 Settembre 2021 17:12

Certi personaggi ritengono che i cittadini abbiano l’anello al naso.
E la cosa drammatica è che i suddetti cittadini non fanno nulla per smentirli.