MESSINA. Prosegue il tour nei quartieri cittadini del sindaco Cateno de Luca, che ieri ha fatto tappa anche a San Michele. Una visita presa di mira, in una nota, dal consigliere comunale di Ora Messina Giandomenico La Fauci e dalla consigliera della V Circoscrizione Lorena Fulco.

«Amministrare, probabilmente, non sarà più di moda per un sindaco. Quello di Messina, infatti, ama fare tour promozionali in giro per la città e i suoi vari villaggi. Uno degli ultimi, quello che ha portato De Luca a San Michele, è stato un evidente fallimento dal punto di vista comunicativo e della risposta da parte della cittadinanza – commenta La Fauci – Non avrebbe potuto essere diversamente, visto che gli abitanti del villaggio di San Michele si sentono abbandonati dall’amministrazione. Per anni ho personalmente segnalato i grandissimi problemi che rendono il torrente San Michele una vera e propria bomba a orologeria. Ogni pioggia – prosegue – diventa motivo di terrore per quello che potrebbe capitare. Storie note di alluvioni, sempre sottovalutate come se si aspettasse la tragedia per intervenire. Per anni ho presentato interrogazioni per interventi urgenti nel torrente. Nulla è mai stato fatto in maniera continua. Tombini intasati, caditoie ostruite, detriti ed erbacce non eliminati dal greto del torrente. Gli interventi di questi anni sono sempre stati sporadici e mai risolutivi. Il progetto per la sistemazione del torrente, continuano a ripeterci, è fermo, con un rimpallo di responsabilità inaccettabile. Come lo sono i ritardi e le mancanze della normale manutenzione. La passerella del sindaco è stata vana, se non per la multa emessa, del tutto lecita, sbandierata su Facebook come un trofeo. Nessuno discute la sanzione, se qualcuno ha sbagliato paghi, ma questa comunicazione social aggressiva continua a non essere gradevole».

Alle riflessioni di La Fauci, si aggiungono quelle della consigliera della V Circoscrizione Lorena Fulco: «Se gli abitanti di un villaggio, popolato da 5000 persone, si rifiutano di incontrare il sindaco siamo di fronte a una sconfitta palese e netta. L’ultima visita di De Luca è vecchia dell’ottobre 2019, due giorni dopo una devastante alluvione che solo per mera fortuna non fece vittime, ma solo ingenti danni. La sfacciataggine con cui De Luca comunica è incommensurabile. Sul suo profilo, infatti, sono state pubblicate foto del torrente ridotto, ormai, a una foresta proprio in concomitanza dell’allerta rossa da lui stesso diramata. Un controsenso assurdo. La scerbatura sulla strada è stata effettuata solo due sere prima l’arrivo del sindaco, esattamente alle 22:45 e nonostante fossero presenti autovetture parcheggiate. Una visita, poi, totalmente infruttuosa e priva di risposte. Il sindaco, dato che la chiesa era chiusa, ha limitato la sua visita all’esterno dei locali parrocchiali, in questo modo non ha potuto accertare in prima persona la condizione di fioriere e panchine, completamente distrutte, per cui avevamo fatto richiesta di sostituzione. Quanto ancora dovremmo aspettare perché le nostre vite siano messe in sicurezza? Questa è una delle tante domande che vorrei porgere al sindaco, ma sono consapevole che continuerebbe a non rispondere», conclude.

Soddisfatti del confronto con il primo cittadino, invece, gli esponenti del comitato “Risaniamo Casa Nostra”: «L’incontro con il Sindaco è stato nel complesso positivo. Ha risposto positivamente alla richiesta di un centro sociale da sistemare nei tre gazebo e si è impegnato a spingere la burocrazia per consegnare il Parco per gennaio 2022, in modo da poter fare il collaudo e montare la statua della Fenice. Solo a queste condizioni il Comitato si è reso disponibile a candidarsi a gestire il Parco e farsi promotore di attività culturali, sociali e ludiche. Alla richiesta di finanziamento delle strade si è detto impossibilitato per l’assenza nei Piano triennale dei lavori; dice che, solo se sarà eletto, potrà fare qualcosa alla Regione», commentano in una nota.

 

 

 

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