MESSINA. A che punto sono i lavori ala Casa dello studente di via Cesare Battisti? Ancora il alto mare. Nonostante un anno fa la riapertura era prevista tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 (già in ritardo perché secondo il progetto gli interventi dovevano essere ultimati nel 2018) il completamento degli impianti slitterà di almeno un anno, quindi fine 2021 – inizio 2022. Il motivo? Intoppi burocratici, i lavori di adeguamento sismico che hanno fatto perdere più tempo del previsto e… il Covid. Ma soprattutto la revisione degli impianti elettrici e idraulici.

Per quanto riguarda i lavori di adeguamento sismico, sono stati completati quest’anno, anche se sono stati quelli che hanno fatto perdere più tempo stando sia alle dichiarazioni della direttrice dell’Ersu di Messina Antonella Costantino di un anno fa (qui tutta la storia) e anche al racconto del consigliere d’amministrazione dell’Ente, Kevin Bonasera. Erano proprio questi che dovevano terminare nel 2018 e che invece sono stati conclusi con due anni di ritardo.

Lo step successivo sarebbe dovuto essere quello della revisione degli impianti e avrebbe dovuto prendere non troppo tempo. In realtà, si è conclusa da qualche giorno la gara d’appalto per affidare la realizzazione del progetto ad una ditta, che dovrà consegnare un piano di lavori entro fine novembre.

Si parla solo di redigere il progetto però, perché dopo l’Ersu di Messina dovrà indire una nuova gara d’appalto per affidare l’esecuzione materiale dei lavori ad un’altra ditta edile che si occuperà del rifacimento degli impianti. Il tutto, spiega il consigliere Kevin Bonasera, si prevede che venga ultimato intorno alla fine del 2021.

Nata con una delibera prefettizia nel 1933 ed edificata nel 1953, la struttura è stata concepita sin da subito affinché potesse ospitare circa 240 studenti universitari in stanze (quasi tutte singole) spaziose, con bagno privato e con una finestra. Il plesso è anche dotato di un giardino e i cantinati erano stati predisposti affinché diventassero una palestra. Purtroppo, però, dal 2007 si trova chiusa ed è stata occupata solo per una breve parentesi dagli attivisti del Pinelli.

“Un anno fa la direttrice aveva detto bene, ma tecnicamente non ci arriviamo per quest’anno. Tra l’altro, il Covid ci ha fatto perdere tempo in molte cose negli uffici. Ci ha proprio ammazzato perché non potevamo svolgere alcun tipo di attività o di collaudo nelle case. Era tutto rinviato e abbiamo perso due mesi che probabilmente sarebbero stati comodi a questa causa”, sottolinea Bonasera.

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[…] del previsto), poi il Covid e, soprattutto, la revisione degli impianti elettrici e idraulici (qui il link all’articolo), che si erano andati ad aggiungere ai problemi riscontrati durante i primi lavori che erano stati […]