MESSINA. “Favorire l’integrazione e la partecipazione alle attività scolastiche, l’interazione sociale e culturale, delle persone in condizioni di svantaggio fisico e/o psichico è un dovere primario delle istituzioni”.

Così le deputate di Fratelli d’Italia, Elvira Amata ed Ella Bucalo, parlamentari rispettivamente all’Ars e alla Camera dei Deputati, che nei giorni scorsi, hanno indirizzato una missiva al sindaco della città metropolitana di Messina sul servizio Asacom, relativo all’anno scolastico in corso. Amata e Bucalo hanno espresso preoccupazione rispetto all’intenzione manifestata dall’amministrazione di voler continuare l’espletamento del servizio anche per i mesi di marzo/giugno, con bando di gara dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Nella nota è evidenziato come questo comporterebbe un: “elevato il rischio che il ribasso inciderà notevolmente sul livello del servizio erogato”.

“Numerose città metropolitane e liberi consorzi hanno invece prediletto l’accreditamento che, secondo quanto indicato nelle linee guida Anac (numero 32 del 20 gennaio 2016 art. 6), è quello che assicura precise garanzie sulla continuità assistenziale e sull’elevato standard qualitativo del servizio”, proseguono le due deputate.

“Ci giungono numerose segnalazioni da parte di genitori allarmati dalla mancanza di continuità dell’assistenza erogata ai propri figli, i quali vengono affidati, di fatto, a figure professionali non necessariamente formate per le specifiche condizioni del singolo minore. È noto che il mondo delle disabilità è estremamente variegato e complesso è che ciascuna condizione ha delle peculiarità proprie. Per tale ragione, non pensiamo sia possibile affrontare con approssimazione un tema simile. Riteniamo da madri e da membri delle istituzioni, che sia essenziale consentire alle famiglie, di poter avere la garanzia di un’assistenza davvero funzionale alle esigenze del soggetto, consentendo la scelta di una figura ritenuta idonea alle necessità dei ragazzi. Per tale ragione proseguiremo nella nostra azione di monitoraggio, pungolando come necessario l’amministrazione affinché sia realmente e completamente tutelata la condizione di chi versa in una qualunque forma di disagio. Il risparmio è una condicio sine qua non per far quadrare i conti, ne siamo consapevoli, ma non può e non deve essere considerato primario in questo tipo di servizio. Non è concepibile infatti che dalle 19,17 euro l’ora come da contratto nazionale, la retribuzione venga tariffata a 8,00 euro lordi. Anche economicamente dobbiamo assicurare precise garanzie e soprattutto un adeguato standard qualitativo del servizio prestato. I nostri ragazzi meritano rispetto e devono essere trattati con la massima professionalità”, concludono le due esponenti di Fratelli d’Italia.

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