Un nuovo riconoscimento per il regista messinese Salvatore Arimatea che si è aggiudicato il Premio nazionale Musa d’Argento nella sezione Cinema per la regia del film “Ballando il silenzio”, prodotto dal Cam – Centro Artistico del Mediterraneo, presieduto da Francesca Barbera. La manifestazione, che si è svolta a Vittoria (Ragusa), è nata due anni fa per celebrare e valorizzare l’arte in ogni sua forma ed è organizzata dall’associazione culturale Academy Stars, guidata da Lucia Aparo. La pellicola di Arimatea ha ricevuto un secondo riconoscimento. Marina Suma, protagonista del filme, si è aggiudicata il premio come migliore attrice protagonista nella sezione dedicata ai lungometraggi.

«Il premio  – ha detto Arimatea – mi è stato consegnato da Carlotta Bolognini, figlia d’arte, ma la cosa che mi ha inorgoglito di più è che, in giuria era presente Elisabeth Missland, un grande critico cinematografico internazionale che sinceramente temevo. Mi ha detto  “sono rimasta rapita dal tuo film, mi ha incollato allo schermo! Dopo la visione sentivo un desiderio irrefrenabile di ballare il tango”. Detto da lei è stato un premio ancora più grande. Dedico questo riconoscimento ad Arturo Rosetto Ajello e a Libero Pellegrino, due professionisti messinesi che non ci sono più e con cui ho collaborato per anni».

Il film “Ballando il silenzio”, realizzato nel 2015, ha il pregio di far confluire, in un’opera cinematografica, uno spaccato sul mondo del malessere esistenziale.  Protagoniste due figure femminili, che trascorrono le loro vite ognuna racchiusa entro il proprio universo di inquietanti rituali. Sono donne contemporaneamente vittime e carnefici che trovano strani e pericolosi meccanismi per tentare di sconfiggere le paure, le ansie e le difficoltà della vita quotidiana.

Il lavoro di Arimatea richiama l’attenzione sulla problematica sociale legata a una società materialista, ai cui vertici si trovano potere, sesso e denaro, frammisti ai condizionamenti familiari, ove i detentori di potere diventano carnefici. A far da scenario alle storie narrate c’è il travolgente mondo del tango. Uno spettacolo, che coniuga seduzione, musica e ballo, sulle note di un bandoneon, che scandisce il ritmo del cuore e la melodia dell’Amore. S’intrecciano forti passioni, amori strazianti e adulazioni, che rivivono in tutte le componenti del Tango. Altro tema che viene evidenziato nel film è la formazione e l’integrazione dei soggetti affetti dalla Sindrome di Down e lo sviluppo di problematiche inerenti alla loro solitudine.

«Un meritato riconoscimento – commenta la produttrice Francesca Barbera – ad una produzione indipendente che ha raggiunto l’obiettivo principale quale quello di emergere nel settore cinematografico dei film d’autore sottolineandone così l’importante valore artistico culturale attraverso una regia, ed una rappresentazione da parte della protagonista, appunto, da primo premio! Felice dei risultati ottenuti, soprattutto, dopo aver constatato l’alto livello del festival a cui il film ha partecipato e vinto».

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