MESSINA. Qualche giorno dopo il post su Facebook del sindaco Cateno De Luca contro “alcuni ‘colleghi’ della Polizia municipale” che secondo quanto sostiene il primo cittadino fanno “finta di lavorare”, arriva la replica del segretario provinciale della Silpol (Sindacato italiano lavoratori polizia locale), Giuseppe Gemellaro, che difende il corpo di Polizia e critica i metodi di comunicazione del sindaco. Oggetto del dibattito è un video, pubblicato sui social, in cui il primo cittadino addossa agli agenti la responsabilità della disastrosa gestione della viabilità a Torre Faro dopo l’ennesimo caos serale (nonostante i blitz e un’isola pedonale “sperimentale” svanita nel nulla).

«Non ci entusiasma – si legge nella nota – seguire il primo cittadino nelle sue scorribande sui social alla continua ricerca del bersaglio da colpire. Certamente nessuno pensi che ciò significhi ridurre al silenzio chi può gridare a voce alta le proprie ragioni. Abbiamo sempre detto e lo abbiamo fatto di essere disponibili a discutere e trovare soluzioni per il migliore funzionamento della macchina amministrativa, da sempre e con qualsiasi Amministrazione, consapevoli di rappresentare non dei beneficiari di privilegi per cui dire grazie al padrone di turno ma degli erogatori di servizi ad una collettività che da tempo vede aumentare i propri problemi di contesto urbano»..

«Non siamo certo i difensori di coloro che contravvengono all’etica ed ai principi del buon dipendente e rispetto a questi casi, che comunque vanno sempre trattati col riserbo dovuto perché trattasi di persone, sarà sempre giusto procedere secondo quanto previsto da norme e regolamenti. Nel merito dell’intervento del Sindaco e delle sue considerazioni sulla Polizia Municipale di Messina – prosegue – vorremmo fosse chiaro che certi metodi di comunicazione non sono adeguati, né opportuni, né legittimi. Occorre ribadire così come previsto dalla Legge e dalle norme vigenti che la Polizia Municipale è alle dipendenze funzionali del Sindaco ma non è la sua polizia privata ed in tal senso non vi sono “disposizioni” che egli può dare alla struttura direttamente, vedasi giurisprudenza, ma solo attraverso il Dirigente di riferimento  che dovrebbe essere anche specifico».

«Nulla da eccepire – continua – rispetto ad eventuali difetti di organizzazione nei servizi, che possono e devono, là dove necessita, essere migliorati ma questo non si può tradurre in un insulto generale al Corpo della Polizia Municipale di Messina, portatore di una storia che in questa città non comincia e finisce con la sua sindacatura. Abbia anche la compiacenza, vista la sua levatura di Sindaco, di non appellarci “colleghi”, perché stante quanto solo da lei affermato finirebbe per autodenigrarsi», sottolinea.

Infine la richiesta al civico consesso: «Facciamo appello all’istituzione del Consiglio Comunale, quale organo di indirizzo e di controllo politico amministravo, perché su una vicenda così delicata come la salvaguardia della onorabilità del Corpo di Polizia Municipale e della tutela della dignità dei suoi appartenenti trovi le ragioni per affermare che tale istituzione è un risorsa irrinunciabile della città al servizio e per il bene della collettività», conclude Gemellaro.

 

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