MESSINA. “Un’emozione infinita”. Così Mariella Valbruzzi dà il via alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione No Ponte prevista per il 29 novembre, facendo riferimento alla bocciatura della Corte dei Conti. “Se il Governo vorrà proseguire lo stesso ci faremo trovare pronti”, spiega.
Il corteo nazionale (“la più grande manifestazione che si sia mai vista”) partirà da Piazza Castronovo e si concluderà a Piazza Duomo. Quaranta le sigle che hanno già aderito. Previsti anche vari incontri pubblici nel corso del mese.
A prendere parte alla conferenza, fra gli altri, Guido Signorino, Rossella Bulsei (presidente calabrese di “TitengoStretto), Piero Patti, Alessandra Minniti, Daniele Ialacqua, Caterina La Rocca, Anna Giordano, Armando Hyerace, Carmen Cordaro, Cristina Cannistrà. In “platea” anche Renato Accorinti, Antonio De Luca, Alessandro Russo, Grazia D’Angelo.

Guido Signorino si sofferma sulla bocciatura della Corte dei Conti, elencando 10 criticità: “A lungo ci hanno deriso. Adesso sono emersi tutti i buchi che avevamo indicato”, commenta, denunciando anche le dichiarazioni, considerate “eversive”, da parte di alcune istituzioni dopo lo stop di ieri.
“Se il Governo decidesse di andare avanti sarebbe un atto eversivo nei confronti della Costituzione”, commenta il sindacalista Piero Patti, che chiede di dirottare i soldi stanziati altrove e dice la sua sull’effettivo impatto occupazionale dell’opera.
“Mi dicono che è in corso un Consiglio dei Ministri straordinario. Mi auguro che al termine arrivino le dimissioni di Salvini. Venga sciolta immediatamente la Stretto di Messina”, dichiara Armando Hyerace.
L’appello per il corteo:
“Lo Stretto di Messina non è solo un luogo geografico; è il custode di miti e leggende millenarie, celebrato da poeti e narratori, da Omero a Consolo. La sua bellezza paesaggistica e la ricchezza della biodiversità sono tesori da preservare!
In questo straordinario luogo, nel punto in cui Scilla e Cariddi quasi si sfiorano, vogliono costruire il ponte sullo Stretto di Messina, un mostro di cemento ed acciaio che violerebbe la bellezza di questi luoghi, travolgendo un territorio ricco di risorse naturali ma anche di fragilità e cancellando l’identità stessa non solo delle comunità dello Stretto ma dell’intero Paese che per luoghi come questi è conosciuto e amato in tutto il Mondo. La Repubblica tutela il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni recita l’art.9 della Costituzione italiana e noi desideriamo, vogliamo, pretendiamo che il nostro Paese rimanga fedele a questo principio così come alle ragioni che stanno alla base della normativa ambientale europea, le direttive Habitat ed Uccelli o la recente Legge europea sul ripristino della natura. Abbiamo lottato per anni affinché non solo lo Stretto di Messina e i suoi territori vengano concretamente protetti, ma anche per politiche che migliorino la qualità della vita degli abitanti, promuovendo uno sviluppo sostenibile che esalti le risorse del Sud, creando valore e occupazione. Contrastiamo da sempre, in maniera pacifica e nonviolenta, un progetto come quello del ponte sullo Stretto che viene presentato come la soluzione a tutti i problemi della Sicilia e della Calabria e persino dell’intero Meridione, occultando che le vere priorità dei nostri territori sono altre, il cui elenco è ben presente nelle vite quotidiane di chi da anni aspetta di avere l’acqua h24 nelle proprie case, un servizio sanitario decente che non costringa ai viaggi della speranza, infrastrutture viarie e ferroviarie efficaci ed efficienti, traghettamento dello Stretto potenziato e ancor più sostenibile, sistema di welfare rispondente alle fragilità del territorio, interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, contrasto incisivo alle criminalità organizzate che si rafforzano proprio per la carenza d’interventi in campo economico, sociale, culturale. Per fare tutto questo servono investimenti, capacità politiche ed amministrative, serve abbandonare un progetto come il ponte sullo Stretto che dilapida ingenti risorse pubbliche per un’opera che per molte ragioni tecnicamente non è fattibile, come esperti di fama nazionale ed internazionale non si stancano di ripetere e dimostrare con dati, studi e documenti. Non sappiamo se siamo alle battute finali del procedimento per l’approvazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina è certo però che siamo in una fase decisiva e abbiamo bisogno di avere al nostro fianco, fisicamente, in piazza, tutti coloro che in questi anni non hanno fatto mancare mai il loro sostegno a questa lotta, come singoli cittadini/e, come soggetti collettivi, comitati, associazioni, movimenti, partiti e sindacati.
SABATO 29 NOVEMBRE a Messina diamo vita alla più grande manifestazione Noponte che si sia mai vista. Lo Stretto di Messina non si tocca, lo difenderemo insieme con la lotta!”.






