Nelle prime ore di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un operaio 64enne di Mongiuffi Melia  ritenuto responsabile dell’omicidio di Pietro Alfio Lo Turco il cui cadavere con tre colpi di fucile a pallettoni esploso alla testa da distanza ravvicinata, era stato ritrovato pressoché decapitato l’1 ottobre scorso nelle campagne di Mongiuffi Melia in provincia di Messina.

Era stato ritrovato, steso sulla schiena, con il volto squarciato dalle fucilate esplose da pochi metri di distanza. Lo Turco, che rima di andare in pensione lavorava come metronotte per alcuni alberghi di Taormina, si era allontanato da casa in mattinata per raccogliere legna. La moglie, non vedendolo tornare, ha dato l’allarme. Poche ore dopo, il suo corpo è stato trovato in un sentiero vicino al suo terreno.

Oggi la svolta, sarebbe stato ucciso per futili motivi.

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