MESSINA. «Chiariamo: la Commissione Europea non ha dato alcun “disco verde” per la classificazione militare del ponte sullo Stretto di Messina. Il portavoce della Commissione ha dichiarato perentoriamente: “Spetta alle autorità italiane valutare se lo scopo principale del ponte sia militare o civile.” Il concetto di “scopo principale” è determinante.» a prendere parola sulle ultime affermazioni del Generale Roberto Vannacci è Invece del Ponte in una nota.

«Per essere considerata militare -scrivono- un’opera deve essere pensata, gestita e utilizzata prioritariamente dalle Forze Armate, come accade per gli ospedali militari, che operano in strutture militari e sotto comando militare, e occasionalmente e senza uso prevalente sono destinati a funzioni civili. Il ponte, al contrario, è stato progettato, promosso e appaltato come infrastruttura civile, con gestione affidata a un General Contractor privato orientato al traffico commerciale e passeggeri. Le Forze Armate non sono mai state coinvolte nella progettazione e, quando hanno espresso giudizi, hanno definito “vulnerabile”, costoso e insostenibile il progetto di un ponte sospeso sotto il profilo della difesa. La presunta valenza militare è emersa solo di recente, in un tentativo strumentale e poco credibile di giustificare l’opera o aggirare i vincoli europei e NATO. Si tratta di una narrazione priva di fondamento. Attribuire oggi al ponte uno “scopo militare principale” sarebbe una forzatura inaccettabile e una grave mistificazione, destinata a essere smentita dai fatti e contestata nelle sedi opportune.»

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