MESSINA. «L’apertura della caccia quest’anno è stata anticipata. Il partito animalista non ci sta e si è opposto per questa decisione. L’attività di caccia, oltre che essere causa di morte per tanti animali, genera paura e stress negli stessi, sconvolgendo così il loro naturale equilibrio e i loro ritmi produttivi. Per questa crudeltà in Italia vengono uccisi almeno cento milioni di animali all’anno, per la maggior parte uccelli di varie specie, lepri, cinghiali, cervi, caprioli, daini, volpi etc. uccisi per divertimento». Così Carlo Callegari, Dirigente nazionale del Partito Animalista Italiano, dopo che la scorsa settimana, nel messinese, si è consumata una tragedia: «Un uomo ha ucciso il figlio di 27 anni in una battuta di caccia a seguito di un colpo partito accidentalmente dal suo fucile».

«La caccia uccide anche gli uomini. Nella stagione venatoria 2023-3024, ci sono stati 12 morti e 56 feriti. Quest’anno la prima vittima è stata in Calabria, un uomo è rimasto ucciso da un colpo partito accidentalmente dal fucile che imbracciava», spiega Callegari.

«Gli italiani sono nettamente contrari alla caccia e il partito animalista insieme ad altre associazioni, sta per indire un referendum per l’abolizione della caccia», conclude il Dirigente Nazionale del Partito Animalista Italiano.

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