MESSINA. Fanno discutere le modifiche alla tradizionale passeggiata dei Giganti, dovute alle nuove disposizioni in termini di sicurezza. Due in particolare i cambiamenti principali: la cancellazione del consueto cammino fra il deposito di via Catania e piazza Fazio, a Camaro, sostituito da un trasferimento “veloce” direttamente nella piazza del rione alle sette di mattina, senza il corteo che tipicamente segue le due statue, e l’anticipo della sfilata di Mata e Grifone al 13 invece che al 14 agosto.

«La salita dei Giganti a Camaro – avevano spiegato qualche giorno fa i consiglieri della terza circoscrizione – non sarà più una “passeggiata” accompagnata dalla cittadinanza in festa, ma uno sterile trasferimento logistico nella piazza di Camaro Superiore, senza uno spettacolo che possa animare lo storico villaggio ed incentivare i turisti presenti in città nel periodo estivo ad andare a conoscere il mito dei Giganti e i luoghi natali di Mata. Continuiamo a pensare che il rilancio della città di Messina – concludono -debba passare dalla valorizzazione dei numerosi villaggi cittadini, sempre meno luoghi di aggregazione e sempre più dei semplici “dormitori” in cui non si svolge più alcuna attività. Anche questo è decentramento».

Nella questione si è infilato pure Salvatore Sorbello, consigliere comunale del gruppo misto, che chiede “con urgenza di conoscere i motivi dell’abolizione della tradizionale passeggiata dei Giganti, che sta gettando nello sconforto generale la popolazione residente ed i tanti Messinesi  fuori sede che tornano ogni anno ad Agosto per partecipare alla passeggiata dei Giganti ed alla processione della Vara. La  tradizionale passeggiata dei Giganti non può ridursi ad una sterile uscita mattutina dal deposito, come già  affermato,peraltro, dai colleghi attenti della terza circoscrizione, e non può non passare da Camaro, seguita da canti e balli tradizionali con relativo pubblico. Inoltre, è stata anche abolita la tradizionale passeggiata di giorno 14, quella che ha visto sempre migliaia di partecipanti”.

Secondo Sorbello, “Dall’anno scorso si ripropongono i soliti motivi di sicurezza che discendono dalla cd Circolare Gabrielli, poi sfociata nella Direttiva che ne lascia in piedi l’impianto ed introduce  le “Linee guida per l’individuazione delle misure di contenimento del rischio in manifestazioni pubbliche con peculiari condizioni di criticità”, presentando alcune semplificazioni. In sostanza, si concede ai Comuni la facoltà di autorizzare le manifestazioni pubbliche soggette ad autorizzazione, dopo aver ricevuto con largo anticipo l’istanza e la documentazione necessaria, con indicazione delle misure di sicurezza.  Si chiede, quindi, cosa abbia fatto il Comune  per giungere a questa clamorosa rinuncia che mortifica la città di Messina con la perdita della tradizionalissima passeggiata, diventata il  simbolo della città, e che  una visione più alta dovrebbe incentivare ed arricchire per portare fuori l’immagine della nostra città”.

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