MESSINA. Si terrà il prossimo 26 luglio, dalle 18, lungo via Circuito a Torre Faro,  il corteo promosso movimento No Ponte contro la grande opera dello Stretto. Alla manifestazione, che sarà presentata domani, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Zanca, non parteciperanno però gli attivisti Cambiamo Messina dal Basso, che pur ribadendo la loro assoluta contrarietà al Ponte hanno deciso di non aderire a un’iniziativa “che potrebbe dare spazio e visibilità politica a chi su questa chimera ha costruito percorsi politico-elettorali, carriere ed interessi negli ultimi decenni”.

«Tra il 2009 e il 2011 la Rete No Ponte ha visto sfilare tra Messina e Villa San Giovanni, in straordinarie mobilitazioni dal basso, 15 – 20 mila persone. Migliaia di persone hanno esposto, dai loro balconi affacciati sullo Stretto, la bandiera No Ponte. Con lo scioglimento e la messa in liquidazione della società “Stretto di Messina S.p.A.” ad aprile 2013  – commentano – di fatto la Rete No Ponte ha smesso di esistere. Una rete, è bene ricordarlo, fatta di singole persone, che non ha mai avuto sigle né portavoce, capace di fare da collante con tutte le associazioni ambientaliste della Sicilia e d’Italia, spingendosi fino al No Tav, No Mose e No Muos. Era appunto questo il senso della rete: uscire dal provincialismo, dimostrare come problematiche apparentemente locali fossero invece di caratura nazionale e internazionale, lottando contro quest’opera e la grande speculazione di studi, consulenze e quant’altro. Il Ponte, grazie anche a questa grande mobilitazione trasversale, è diventato una boutade, da ripescare a ogni campagna elettorale da Governi e amministrazioni da sempre povere di argomenti. Utilizzato soltanto per cercare di raggranellare, in modo poco dignitoso, qualche voto in più, per costruirsi una “immagine” o un seguito, spostando – tra l’altro – il focus dai problemi, oggi, più grossi e immediati. Per noi – proseguono – non c’è altro da aggiungere, e riteniamo che una manifestazione “a freddo”, nello scenario politico attuale, abbia il solo effetto – certamente non voluto ma comunque non trascurabile – di dare spazio e visibilità politica a chi su questa chimera del Ponte sullo Stretto ha costruito percorsi politico-elettorali, carriere ed interessi negli ultimi decenni. Per queste ragioni, l’assemblea del movimento ha deciso di non essere presente alla manifestazione del 26 luglio».

«Una scelta – spiegano – che sta proprio nello spirito dell’appartenenza storica di tante e tanti di noi alla Rete No Ponte. E che al posto del Ponte ci ha sempre portato a chiedere interventi adeguati per strade e ferrovie, la messa in sicurezza idrogeologica del territorio, il diritto alla continuità territoriale, la tutela dei servizi essenziali nelle nostre città. Argomenti, peraltro, ricordati in questi giorni dagli stessi organizzatori, ma che ci portano alla decisione opposta (e a nostro avviso consequenziale) di non prestare il fianco al nulla politico degli argomenti pro-Ponte, preferendo invece continuare ad impegnarci in altre battaglie quotidiane. Piuttosto, quindi, preferiamo continuare a stare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici delle partecipate del Comune di Messina, dei cittadini e delle cittadini che ogni giorno di più si vedono negati i servizi essenziali, con il rischio sempre maggiore di privatizzazione dei servizi, degli spazi verdi e impianti sportivi della città. Che continuano a lottare per il diritto alla casa (vedendosi anche il Comune costituirsi parte civile contro di loro), per una liberazione del fronte mare da speculatori e affini. Ci preme lottare per tutto questo e per tanto altro, proprio in coerenza con lo spirito della Rete No Ponte, ogni giorno e ogni ora», concludono.

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