MESSINA. Si complica la strada per la stabilizzazione dei precari storici del Comune di Messina: il dipartimento per gli Affari territoriali del ministero dell’Interno, infatti, ha chiesto un’integrazione documentale di ben diciotto punti per il completamento dell’istruttoria perchè sia possibile sottoporre l’istruttoria alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali.

Oltre all’approvazione del bilancio 2019-2021, che stamattina dovrebbe uscire dalla commissione ed approdare in aula, il dipartimento chiede anche la differenziazione del budget tra gli agenti di polizia municipale ed il restante personale da stabilizzare, ma anche informazioni anagrafiche:  se il personale di cui si richiede la stabilizzazione risulti in servizio al 22 giugno 2017, data di entrata in vigore del decreto legislativo, la certificazione del possesso di tutti i requisiti previsti dal decreto, e la certificazione, da parte del Comune, di “non voler instaurare fino al termine delle procedure di stabilizzazione ulteriori rapporti di lavoro flessibile con le professionalità interessate dalle predette procedure”.

Non mancano le precisazioni contabili: l’individuazione dettagliata della spesa per ciascuna assunzione programmata su base annua, l’indicazione dettagliata delle sole risorse finanziarie utilizzabili e della relativa copertura finanziaria per le stabilizzazioni e, in relazione al calcolo dei resti assunzionali dei precedenti anni, il ricalcolo della complessiva capacità assunzionali dell’ente a tempo indeterminato. Quindi la certificazione di aver rispettato per il quinquennio 2012-2017 i vincoli di finanza pubblica, l’attestazione che le assunzioni proposte sono compatibili con il piano di riequilibrio, e sono sostenibili finanziariamente in termini di competenza e di cassa.

Il Ministero chiede ancora di conoscere se i posti da stabilizzare siano previsti in dotazione organica, e soprattutto che “in relazione alla stessa dotazione rideterminata, sia trasmesso il prospetto analitico di raffronto per categorie tra dotazione attuale e quella sottoposta all’approvazione, indicando tutte le variazioni apportate nella rideterminazione (cioè posti soppressi, trasformati o istituiti,) indicazione dei posti coperti e vacanti, di quelli a tempo pieno e quelli istituiti in dotazione organica tempo parziale, specificando la relativa percentuale lavorativa, quindi con esclusione dei part-time su richiesta dei dipendenti, il cui costo è rimasto a tempo pieno nella dotazione”.

E ancora, il prospetto, sulla base della dotazione organica rideterminata, del numero complessivo delle assunzioni obbligatorie a tempo indeterminato delle categorie protette, e nell’ipotesi in cui il numero di posti part-time sia superiore al limite, che sia data adeguata motivazione in relazione all’ipotesi derogatorie previste dal contratto nazionale.

Infine, il dipartimento chiede la “certificazione della spesa teorica per la complessiva dotazione organica“, cioè comprensiva di tutti i posti, coperti paganti, prima e dopo la rideterminazione.

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