MESSINA. Mentre tornano nelle posizioni di sottogoverno molti dei suoi uomini (l’ultimo dei quali, ex assessore al Bilancio Orazio Miloro è dato per prossimo presidente del teatro Vittorio Emanuele), scompare invece da Palazzo Zanca una delle ultime testimonianze della sindacatura di Giuseppe Buzzanca: sono stati infatti tolti i tornelli che l’ex sindaco fece installare nel 2009 per regolamentare ingressi e uscite dei visitatori di palazzo Zanca e che come primo gesto da primo cittadino, il suo successore Renato Accorinti fece disattivare (ma non eliminandoli fisicamente). Oggi, smontati da qualche giorno, sono ammassati accanto ad uno dei portoni d’ingresso principale del Comune.

Montati per assecondare le direttive caldeggiate dall’allora ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, per piazzare quello dall’entrata di piazza Municipio, è stato necessario bucare il solaio con due fori per il passaggio di un cavo corrente e quattro cavi Lan. Sorte peggiore dall’ingresso di piazza Antonello: qui i fori per il passaggio dei cavi dal seminterrato sono stati tre.

Installati in primavera del 2009, un anno dopo l’elezione di Giuseppe Buzzanca, i tornelli non hanno funzionato che dopo l’estate, dopo la formalizzazione in giunta del verbale della conferenza operativa per la messa in funzione del sistema di controllo (presente prima dei tornelli), allʼinterno della quale il responsabile tecnico di Telecom Italia (vincitrice dellʼappalto) aveva fugato le perplessità rilevate dall’allora dirigente del dipartimento manutenzione del comune di Messina, Francesco Ajello. E cioè, i problemi per le vie di fuga del municipio in caso di calamità. Perplessità superate perchè il sistema era stato progettato e realizzato in maniera tale che, in caso di mancanza di energia elettrica o di allarme incendio, i varchi dʼuscita si sarebbero aperti in automatico. La convenzione col colosso della telefonia imponeva a Palazzo Zanca una spesa di quasi 63mila euro per il 2009, con un canone annuo, a partire dal 2010 (e per i tre anni di contratto residuo), di oltre 125mila euro.

Un episodio curioso si è verificato nel 2010, quando a rappresentanti della Cgil è stato impedito l’ingresso al Comune, con blocco proprio ai tornelli. All’epoca, strenuo difensore del diritti di ciascuno di poter accedere a Palazzo Zanca anche per protestare fu il consigliere comunale del Pdl Pippo Trischitta (all’epoca dei fatti in aperta rottura con Buzzanca, del quale era stato uno dei più fedeli uomini in passato), che si presentò a beneficio di fotografi e telecamere con una maglietta in cui stigmatizzava l’accaduto.

Lo stesso Trischitta che, tre anni dopo, alla notizia che Accorinti avrebbe neutralizzato i tornelli, si scagliò contro l’allora primo cittadino, sostenendo che “se Accorinti fa entrare un cane, io entrerà con un cavallo”. I cani entrarono, di cavalli non se ne vide mai uno.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments