MESSINA. “Con il personale attualmente in servizio non è possibile garantire il regolare svolgimento del servizio di trasporto in modo efficiente”: da qui la necessità di “integrare l’attuale organico di esercizio con almeno 30 operatori di assumere a tempo determinato”. Erano stati una delle “pietre dello scandalo” dell’assalto che Cateno De Luca quest’estate aveva portato contro l’Atm: oggi invece ritornano. L’azienda trasporti assumerà nuovi lavoratori a tempo determinato, per sei mesi, per guidare i nuovi autobus elettrici da qualche giorno arrivati in città (intorno ai quali era sorta un’altra polemica, più o meno nello stesso periodo, per una dichiarazione imprecisa da parte del sindaco, poi chiarita e rettificata).

Cosa è cambiato nel giro di due mesi? Che la governance dell’Atm è tornata sui suoi passi rispetto al fabbisogno di personale, che fino a due mesi fa non serviva più, e adesso invece è necessario, come certifica una nota del 13 novembre che ha per oggetto “carenza operatori di servizio – provvedimenti urgenti per avviare nuovi esercizi ed accrescere quelli esistenti”, anche “in previsione dei prossimi pensionamenti”. Però saranno di meno: da 74 di quest’estate, le assunzioni previste si sono ridotte a trenta.

I nuovi autisti non saranno più “interinali” (come i 74 la cui assunzione era stato oggetto di strali da parte di De Luca) e selezionati da un’agenzia di somministrazione di lavoro, ma scelti direttamente dal Centro per l’impiego. A questi si affiancheranno i lavoratori Atm attualmente addetti alla Ztl (i posteggiatori) che hanno avviato uno specifico “processo di riqualificazione”, per il quale però, spiegano dall’azienda, occorreranno sei mesi, durante i quali il fabbisogno di autisti sarà assicurato da quelli contrattualizzati a tempo determinato.

“A breve dovranno essere avviato un esercizio 16 bus elettrici che richiedono l’impiego di almeno tre conducenti per ogni mezzo visto la programmazione di tre turni giornalieri per bus si prevede un periodo minimo di sei mesi per il conseguimento delle patenti previsto dalla normativa da parte degli agenti che hanno dato la disponibilità all’abilitazione alla guida”, si legge nella delibera.

Un’altra cosa, piuttosto bizzarra, si legge nella stessa delibera, e cioè che “intenzione dell’azienda espletare corse rapide per via tangenziale, da Giampilieri a Messina centro, per decongestionare il traffico prodotto dai numerosi veicoli in circolazione durante le ore di punta”. In pratica, gli autobus andranno in autostrada. Non è chiaro come e con quali mezzi, considerato che il codice della strada (Decreto Legislativo 13 marzo 2006, n.150) vieterebbe l’ingresso in autostrada a mezzi sprovvisti di cintura di sicurezza, e di certo non è consentito che possano farlo bus con passeggeri in piedi.

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