MESSINA. Il Comune rischia di perdere parte del mezzo miliardo di finanziamenti per mancanza di progetto? Ma quando mai. Anzi, è tutto il contrario. E’ il sunto del lungo comunicato che Sergio De Cola e Guido Signorino, ex assessori (all’Innovazione e allo Sviluppo economico) della precedente giunta guidata da Renato Accorinti, hanno scritto in risposta alla ricognizione dei fondi extra bilancio comunale che l’attuale sindaco De Luca ha portato a termine, sostenendo di aver individuato criticità, e di aver trovato soluzioni ed obiettivi.

“Dopo aver assaltato il trasporto pubblico, messo a repentaglio l’apertura delle scuole, essersi appropriato dell’idea precedente di risolvere l’emergenza baracche con l’acquisto di alloggi, non aver fatto il primo provvedimento che aveva annunciato (ridurre i dirigenti a 4: li ha invece aumentati), aver cancellato i “quadri intermedi” introdotti dopo 20 anni nel Comune (generando contenziosi), aver aggredito con video e dichiarazioni gratuite il personale, aver offeso il precedente Sindaco con espressioni irripetibili, adesso De Luca straparla di assenza di progetti, mancanza di un quadro d’insieme e amenità simili. Quali sarebbero i progetti inesistenti? De Luca ha ereditato un parco-progetti e un contenuto di finanziamenti che Messina non ricorda nella sua storia. Anziché lavorare per raccogliere i frutti seminati dall’amministrazione Accorinti a beneficio della città, butta via progetti, finanziamenti e un pezzo di città. Avrà motivi suoi (sarebbe bene che li dicesse ai messinesi), ma dire falsità non porta a nulla, se non a perdere opportunità”, scrivono De Luca e Signorino, spingendo forte sull’acceleratore e non mandandole a dire.

Poi i due ex assessori passano all’elencazione dei progetti lasciati in eredità: “A giugno 2018 i 31 progetti del Masterplan erano non solo esistenti, ma tutti validati nella banca-dati del Ministero (salvo due, di cui uno in corso di verifica); per 21 di essi era già stata trasmessa richiesta di anticipazione alla Città Metropolitana. 100 milioni di progetti validati, solo da implementare e condurre a buon fine. Invece, anche le azioni già avviate sono state fermate. Incomprensibilmente De Luca ad agosto ha privato messinesi dello sportello per l’imprenditorialità giovanile, dove molti si erano già rivolti per verificare la fattibilità di idee di impresa da finanziare col programma “Resto al Sud”. Oltre al Masterplan, ricordiamo:
Realizzazione del nuovo porto: con Ministero, Regione, Provveditorato Opere Pubbliche e Autorità Portuale è stato portato a compimento dall’Amministrazione Accorinti l’iter approvativo del progetto e sono stati ottenuti 36 milioni per avviare i lavori. De Luca ha scattato foto su un escavatore pochi giorni fa, ma il contratto e l’inizio lavori erano stati sottoscritti molti mesi prima, dalla Giunta precedente.
Capacity: Messina è rientrata tra i primi vincitori del bando Periferie (DPCM 25 maggio 2016) ed è beneficiaria di 18 milioni; fino a maggio 2018 tutto procedeva regolarmente: erano stati trasferiti al Comune circa 2,3 milioni, in parte già spesi e per la restante parte già programmati.
Difesa del suolo: grazie al lavoro svolto negli ultimi anni la città di Messina è beneficiaria (PO FESR asse 5.1.1) di circa 60 milioni (oltre ai 50 finanziati nel Masterplan).
– PON Metro: a parte recenti dichiarazioni basate sul nulla, il dato ufficiale è che a maggio 2018 il programma del PON Metro di Messina, per un totale di 84 milioni, era in linea con le richieste della autorità nazionale di controllo del PON. Lo dice il comitato nazionale di sorveglianza del programma tenutosi a Venezia a maggio 2018″. Solo un attimo per prendere fiato, e De Cola e Signorino continuano.

“È possibile continuare, con Palagiustizia, POC Metro, progetti sul sociale, finanziamenti per i trasporti e altro. Azioni tutte pensate, pianificate e scritte in una logica complessiva di sviluppo della città leggibile in molti documenti. Tra questi, nello schema di PRG. Chi ne ha letto anche solo la relazione, e De Luca deve averlo fatto, avrà visto come tutte le azioni poste in essere dall’Amministrazione Accorinti sul recupero urbano, sul sociale, sul TPL, sulla messa in sicurezza del territorio, ecc.; fanno parte di un’unica visione di città e puntano a una Messina che vuole tutelare, valorizzare e proporre le sua bellezze e ricchezze paesaggistiche e culturali, realizzare la messa in sicurezza del proprio territorio e avviare un’importante stagione di recupero urbano e di sviluppo. Per attuare questo percorso, Messina potrà beneficiare degli importanti finanziamenti ottenuti veicolati in città dalla precedente azione amministrativa (solo quelli prima citati ammontano a circa 300 milioni) per dare lavoro. Questa strategia, è stata adesso bloccata, ma senza una visione alternativa. Così (per fare un esempio) si toglie un’infrastruttura di sviluppo metropolitano (l’hub multimodale alla Stazione FS, cuore della mobilità sostenibile urbana) per sostituirlo con una pista ciclabile in zona nord! Se l’attuale Giunta vuole cambiare direzione lo faccia, ma entro un coerente disegno di sviluppo (che ancora proprio non si vede) e senza mettere a rischio i finanziamenti già acquisiti. De Luca non giochi con le risorse della città, perché la perdita di questi finanziamenti sarebbe un errore imperdonabile, un colpo all’avvio dello sviluppo che faticosamente era stato costruito, un attentato alla crescita dell’occupazione, un danno gravissimo per i Messina e per i messinesi”.

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