MESSINA. Le scuole riapriranno regolarmente il prossimo 12 settembre. È quanto assicura l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, intervenuto su uno degli argomenti più caldi di questa estate, soprattutto per ciò che concerne la città dello Stretto dopo l’ordinanza del primo cittadino Cateno De Luca, che lo scorso 3 agosto, in qualità di sindaco di Messina e della Città metropolitana, ha disposto la chiusura degli edifici privi dei requisiti di sicurezza: su sessantacinque plessi scolastici superiori in tutta la provincia, infatti, 44 non hanno il certificato prevenzione incendi e 56 sono privi del certificato di vulnerabilità sismica, mentre sui 108 istituti di competenza del comune di Messina nessuno possiede i certificati di agibilità e di vulnerabilità sismica.

Un “ultimatum” al quale De Luca risponde laconicamente: “Invieremo all’assessore Lagalla le risultanze emerse dalla ricognizione effettuata al fine di ottenere un deroga, se rientra nelle sue competenze, per poter riaprire le scuole in assenza della certificazione della vulnerabilità sismica ed in assenza degli adeguamenti alle norme antincendio”, ha spiegato il sindaco, proseguendo sulla linea secondo la quale chi vuole aprire le scuole prive delle certificazioni deve assumersene la responsabilità, perchè lui non lo farà.

Un problema che riguarda anche asili, scuole elementari e medie, come ribadito dal deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia, che cita proprio il caso Messina, con appena due plessi a norma su 108, per cui si è appellato al ministro Marco Busetti per chiedere il rinvio dell’inizio delle lezioni “fino a quando non verranno effettuati tutti i controlli opportuni”.

Sulla questione sono  intervenuti anche il Codacons, che si è rivolto ai Prefetti dell’isola per scongiurare la riapertura dei plessi, prendendo di mira la Regione, “che pur alzando il livello di guardia, ha confermato la data di riapertura”, e il dirigente regionale dell’Ufficio scolastico Maria Luisa Altomonte, che si è espressa sulla situazione in riva allo Stretto: «Credo che la situazione rientrerà e non drammatizzerei l’ordinanza del sindaco De Luca. Sarebbe incredibile se le scuole restassero chiuse, anche perché non esiste un’alternativa immediata».

Dichiarazioni sulla falsariga di quelle dell’assessore Lagalla, che ha annunciato lo stanziamento di 20 milioni per le verifiche antisismiche: «La competenza per la manutenzione sia ordinaria sia straordinaria delle scuole è in capo a ex Province e Comuni», ha sottolineato, escludendo “soluzioni miracolistiche ed estemporanee”.

Resta da capire, adesso, chi si assumerà di fatto l’onere di riaprire i plessi e se “l’incombenza” toccherà ai singoli istituti, chiamati ad intervenire autonomamente per garantire le lezioni anche in assenza di locali.  De Luca, intanto, dopo aver ultimato il resoconto degli edifici scolastici degli istituti secondari di secondo grado di competenza della Città metropolitana, e in attesa dei numeri di Palazzo Zanca, ribadisce di non ha alcuna intenzione di revocare il provvedimento di chiusura. «Per riaprire le scuole ho bisogno di avere il quadro completo – ha spiegato- Se devo aprire venti scuole che non hanno certificazione voglio concordarlo con gli organi preposti, e non mi va che i vari organi di governo scarichino sulle spalle del sindaco la responsabilità, se qualcuno che sta sopra di me vuole porsi il problema in termini seri lo faccia, altrimenti le scuole restano chiuse».

 

 

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Angelo
20 Agosto 2018 22:53

Il punto essenziale non sono le certificazioni ma bensì rendersi conto dello stato reale di alcune scuole cittadine e basarsi anche sulle relazioni delle indagini (che ditta specializzata sta realizzando in alcuni istituti comprensivi della città) dei soffitti e dei controsoffitti, alcuni costituiti da incannati, che vengono giù appena toccati.