MESSINA – L’Impasse amministrativo al Vittorio Emanuele spinge il presidente del Teatro a rivolgere una lettera aperta al “sindaco della Città Metropolitana di Messina, Renato Accorinti, e all’assessore al Turismo e allo Spettacolo della Regione Siciliana, Sandro Pappalardo”. Dopo l’annuncio dello sciopero della fame del direttore artistico della prosa, Simona Celi, arriva la richiesta di Fiorino perché venga risolta subito la vacatio in seno al Cda e così risolto l’impasse.

“Caro Sindaco e caro Assessore,

senso del dovere e responsabilità mi impongono di vergare queste note a
seguito del disagio istituzionale sorto all’interno dell’Ente Teatro di
Messina, che mi onoro di presiedere.

Nonostante il brillante anno vissuto dalla comunità cittadina, che ha
risposto numericamente in modo importante e mostrando di apprezzare le
nuove e rinnovate iniziative varate, alcune radicate criticità, ancora non
affrontate, non solo minano pericolosamente lo slancio intrapreso, con non
poche difficoltà, ma possono irrimediabilmente inficiare qualunque altro
percorso dell’Ente.

Prendo spunto dall’episodio di mercoledì 23 c.m. che ha visto andare
deserta la seduta del Consiglio di Amministrazione. Per chiarezza va
evidenziato che già l’organo collegiale, composto per norma di legge da
tre membri, risulta incompleto da quasi sette mesi, a seguito delle
dimissioni del Consigliere in quota Regione Siciliana, Salvatore Jervolino,
registrate in data 4 novembre 2017. Il perdurare di tale vacatio ha
prodotto non pochi disagi nel corso dell’attività deliberativa, attività
che oggi risulta inspiegabilmente paralizzata per non chiare motivazioni
(che di seguito riporto testualmente) avanzate dalla consigliera Mariangela
Pizzo, designata in quota Città Metropolitana di Messina, in riscontro
alla formale convocazione del CdA:

“Gentile Presidente, in ossequio all’impegno di non porre in essere atti
che possano incidere nella campagna elettorale in corso, non parteciperò a
nessun CdA, se non a quello eventualmente convocato per la discussione e/o
approvazione dei bilanci dell’Ente, da me più volte sollecitati e indicati
come preliminari a qualunque altro mio contributo.”

Segnalo, inoltre, che già in data 18 maggio la stessa aveva rassegnato le
sue dimissioni, salvo poi ritirarle in serata a seguito di un mio
riscontro:

“Gentile Sig. Presidente, avendo più volte sollecitato e richiesto che
si provvedesse alla redazione degli strumenti contabili (bilancio
preventivo 2018 e consuntivo 2017), la cui mancanza impedisce all’Ente di
poter operare con trasparenza e serenità, e alla luce del perdurare dello
stato di immobilismo da parte degli organi gestionali, nonostante
l’esercizio provvisorio si sia concluso il 30 aprile scorso, e ad oggi la
proposta di incarico di collaborazione in favore ……………. non sia
stata ancora attuata, ritenendo questo comportamento increscioso e lesivo
per la vita dell’Ente stesso, non mi sento più in grado di condividere
questa situazione. Ho cercato responsabilmente di portare avanti la mia
attività di amministratore nell’interesse del Teatro e del suo pubblico,
ma capisco che non vi è una linea politica condivisa, motivo per cui, non
volendo essere d’ostacolo alla Sua azione amministrativa, con la presente
rassegno le mie dimissioni dalla carica di Consigliere d’Amministrazione
dell’Ear Teatro di Messina”

“Gent.ma, riscontro la Sua in data odierna, acquisita al n. 2132 del
protocollo generale dell’Ente, per significarLe che il CdA ha deliberato
l’affidamento dell’incarico a progetto per l’elaborazione dei bilanci già
lo scorso 11 aprile. Il parere reso al riguardo dal Collegio dei revisori,
da Lei stessa sollecitato, è stato acquisito dagli uffici in data
15.5.2018, Verbale n. 07/2018, e si è giunti alla firma del disciplinare
d’incarico in data odierna. Pertanto, pur comprendendo che la Sua decisione
è motivata dalla preoccupazione che l’azione amministrativa dell’Ente
possa aver subito un rallentamento, nella considerazione che la linea
politica perseguita e condivisa da entrambi, nella qualità di Organo di
indirizzo politico, attiene al pieno soddisfacimento dell’interesse
dell’Ente, la invito a voler rivedere la Sua posizione ritirando le
dimissioni per non compromettere ed inficiare l’attività amministrativa
dell’Ente che rappresentiamo”.

Pur tralasciando considerazioni in merito ai profili di legittimità delle
motivazioni addotte e di irresponsabilità istituzionale palesata dalla
Consigliera, non posso non sottolineare la drammaticità del momento, in
considerazione dei tanti atti che questa amministrazione ha l’urgenza, ma
soprattutto il dovere, di deliberare, senza i quali le attività rimarranno
bloccate. Solo a titolo di esempio cito il fondamentale reinquadramento del
personale utile ad offrire una risposta concreta a tutti i dipendenti del
Teatro, in agitazione, che attendono ormai da decenni la definizione di
tale procedura. Infatti, in esito all’incontro pubblico tenutosi presso i
locali dell’assessorato al Turismo di Palermo, in data 8 gennaio 2018, e
degli impegni assunti in quella sede, nonostante fossero stati definiti di
“massima urgenza” da tutti i vertici convocati, ad oggi, il percorso
intrapreso non ha prodotto effetti tangibili. A questo si aggiungono i non
meno importanti impegni assunti dall’assessorato in relazione all’esigenza
dell’Ente di dotarsi del direttore amministrativo, figura fondamentale in
qualunque amministrazione pubblica per garantire un regolare coordinamento
dell’azione gestionale, e il formale riscontro alla nostra richiesta dei
fondi Furs per gli anni 2015 e 2016 che, informalmente, già da molti mesi
ci viene comunicato essere positivo.

Vi prego, nelle Vostre qualità di Sindaco e Assessore, di voler mettere in
atto urgentemente tutte le azioni che riterrete più sagge ed opportune al
fine di poter garantire all’Ear Teatro di Messina il perseguimento dei
propri fini istituzionali e il regolare esercizio dell’attività, al
momento gravemente inficiata”.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments