MESSINA. Nonostante il tempo grigio, piazza Municipio inizia lentamente a riempirsi di manifestanti per l’adunata organizzata in favore del sindaco di Messina Renato Accorinti dopo la mozione di sfiducia presentata il 19 gennaio da diciassette consiglieri comunali (perché sindaco, Giunta e consiglio decadano sono necessari 27 voti in aula). 

La diretta:

(13:30) Sono in tutto 1200 le firme raccolte questa mattina a piazza Unione Europea. La raccolta firme resterà aperta fino al giorno della sfiducia e si potrà firmare nella sede di Cambiamo Messina dal Basso o durante gli appuntamenti pubblici organizzati dal movimento. 

(13:00) La manifestazione si è conclusa, e probabilmente la sfiducia è servita a ricompattare una grossa parte della città che pure in questi mesi è stata critica nei confronti di Accorinti. Spiccano due assenze importanti: quella dell’assessore al Bilancio Luca Eller e quella dell’assessore alla Cultura Daniela Ursino. La maggior parte minimizza, ma qualcuno sussurra: è un segnale molto forte. 

(12:51) Riprende la parola il sindaco Accorinti: ” Dietro la mia porta c’era una fila che non finiva mai, ma quel periodo è finito. Ci odiano in tanti, ma è ovvio… ci odia chi voleva fare gli affari, noi resisteremo, è nel nostro Dna. Non è possibile cambiare il nostro percorso, non perché è un dovere, ma perché è connaturato nel nostro modo di essere. La fatica non mi spaventa: io allenavo i maratoneti”.

(12:37) Maurizio Rella, consigliere di Cambiamo Messina dal Basso: “Sono stato molto critico ma non ho smesso mai di sostenere questa avventura. Posso dire che in questa esperienza, stando vicino all’amministrazione, mi sono reso conto che effettivamente il tempo ci può dare ragione. Tanti risultati si stanno piano piano ottenendo. La delusione che in tanti hanno riscontrato ci sprona a cambiare passo”. È la volta di Lucy Fenech, capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso: “Questa piazza è molto bella, piena di gente che decide di uscire da casa per partecipare e per dire che c’è per la città”, e dopo una citazione di Ghandi conclude: “Il cambiamento siete voi”.

Maurizio Rella, Cecilia Caccamo e Lucy Fenech

(12:32) Al microfono un’agguerrita Ivana Risitano, consigliere comunale: “La sfiducia è arrivata proprio mentre i risultati iniziano ad arrivare e toccare certi interessi. Quest’esperienza è di segno diverso, di rottura col passato, e ha generato due figli, il primo Renato Accorinti, il secondo la possibilità di un’esperienza alternativa”. Segue l’intervento di Cecilia Caccamo, altro consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso: “Le aspettative erano altissime sia nei confronti di Renato che di questa esperienza, ovviamente le delusioni sono arrivate, e la cittadinanza si aspettava di vedere immediatamente i cambiamenti. Anche noi siamo devastati dal fatto di non essere riusciti a cambiare le cose quanto volevamo. La frustrazione è stata tantissima, eppure vedere questa piazza unita significa per noi che lo sforzo non è stato vano e che il cambiamento si è verificato e rende possibile un cambiamento ancora maggiore per il futuro”.

Ivana Risitano

(12:25) Prende la parola l’assessore allo Sviluppo Guido Signorino: “Stiamo riportando i conti a posto e bandiremo il primo concorso pubblico al Comune dopo 17 anni. Adesso, dopo aver sistemato i disastri precedenti, dobbiamo pensare allo sviluppo e a quello che questa città deve diventare tra 15 anni”. A seguire l’intervento Vittoria Faranda, portavoce del movimento Cambiamo Messina dal Basso: “Anni fa è nato un sogno che oggi è realtà: il comitato elettorale di Renato Accorinti è diventato un movimento politico che si confronta, si scontra, e condivide. La politica la facciamo tutti insieme noi cittadini ogni giorno”. 

Vittoria Faranda

(12:20) Parla Nina Santisi, assessore ai Servizi Sociali: “Statemi vicino. Questa battaglia dobbiamo vincerla insieme”. A seguire l’intervento di  Sebastiano Pino, assessore allo Sport, che cita il Palatracuzzi, da riportare a 1400 posti, il campo di rugby con erba sintetica e la Piscina Campagna da riportare alla piena funzionalità”. 
È quindi il turno di Sergio De Cola, assessore ai Lavori Pubblici: ” Abbiamo ottenuto, grazie al lavoro di tutti quanti, finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture. Però la cosa bella che ho imparato in questa esperienza è la condivisione: le migliori cose che abbiamo fatto nascono dalla condivisione con la parte migliore della città”.

Esordisce con una battuta l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua: “Ecco, forse era meglio non parlare di rifiuti, data la situazione disastrosa di Messinambiente. Tre anni fa siamo entrati a mani vuote ma soprattutto a mani pulite La mozione di sfiducia è contro quel pezzo di città che non si è venduta ai poteri forti e ai poteri occulti di questa città”.

 

(12:11) Poche parole per il vicesindaco Gaetano Cacciola, visibilmente emozionato: “Io non sono molto bravo a parlare, sono molto più bravo a fare, e il prossimo anno e mezzo faremo cose che non si sono mai viste in questa città”.

(12:00) La piazza adesso è gremita. Accorinti legge un messaggio di Moni Ovadia e poi riprende la parola: “Il potere è una parola pulita che hanno fatto diventare sporca. Il potere deve essere usato per il bene comune, altrimenti diviene un abuso. Il nostro non è buonismo. Scusateci per qualche errore, forse tanti, perché non abbiamo mai fatto questo lavoro e molte cose burocratiche ci hanno spiazzato, però rimediamo agli errori e andiamo avanti. Lavoriamo insieme, ognuno nel suo abito, ognuno nel suo settore. Questa traccia resterà indelebile, noi abbiamo già vinto”.

(11:47) Acclamato dalla folla, è sceso da Palazzo Zanca Renato Accorinti insieme alla sua Giunta. Cori da stadio in piazza. Il sindaco prende la parola: “Il mio non è un lavoro. È un’avventura meravigliosa. Siamo felici di stare qui dalla mattina alla notte, è un’opportunità. Dico sempre che dovrei pagare per fare questo. Vivere per il bene comune è una cosa che fa onore a tutti i cittadini. Non c’è un uomo solo al comando. Abbiamo ereditato 500 milioni di debiti e tutte le partecipate devastate, adesso abbiamo ricevuto i fondi e lavoraremo alle opere, tra le prime ll porto di Tremestieri, finito il quale libereremo la rada San Francesco. Giorno 9 si firmerà il contratto per il secondo Palazzo di Giustizia, abbiamo chiuso l’iter per via Don Blasco e siamo al lavoro sui cantieri dell’Autostrada. A Messina esisteva un sistema dalle assunzioni che avvenivano per clientelismo e che noi adesso faremo per concorso. Sono entrato a piedi nudi, e non ho problemi ad andarmene a piedi nudi, ma abbiamo percorso da compiere”.

(11:42) Interviene il presidente del Comitato RisaniAmo Casa Nostra, Silvestro Bonanno, che ringrazia l’amministrazione Accorinti per lo sblocco di una vertenza che durava da vent’anni.

(11:30) Il primo a prendere la parola è l’ex giudice Marcello Minasi: “Volevo che questa piazza fosse completamente gremita, perché oggi è la fine del comune senso del pudore: il sottobosco che si è spartito la città adesso vuole spartirsi i 300 milioni che finalmente Accorinti ha portato in città per le opere pubbliche”. 

(11:20) La manifestazione non è ancora iniziata. In attesa di Accorinti, che questa mattina presenziava l’inaugurazione dell’anno giudiziario, un nutrito manipolo di cittadini è in fila per votare la petizione a favore del sindaco. Sono soprattutto anziani e gente di mezza età.  Presente buona parte del movimento Cambiamo Messina dal Basso. Ancora nessuna traccia degli assessori.

 

 

 

I RETROSCENA. “L’idea di una manifestazione per sostenere il sindaco – racconta una delle promotrici, che preferisce restare anonima – è nata circa un’ora dopo le prime voci sulla sfiducia. Leggo di molte persone che come me si dissociano dall’iniziativa dei consiglieri e inizio a scrivere i motivi del mio dissenso nel gruppo #tantoiorivotoaccorinti. È da questo momento che parte l’idea della manifestazione – racconta la donna – Quando abbiamo iniziato, pur credendoci, non ci aspettavamo le centinaia di adesioni e manifestazioni di solidarietà, fatto sta che ci ritroveremo in Piazza Municipio e saremo colorati, gioiosi e portatori di speranza, perché è proprio quello che questa sfiducia finirebbe col toglierci, proprio adesso che si stanno raccogliendo i frutti di una lunga e durissima semina, proprio adesso che si riesce ad intravedere nuovamente l’orizzonte, adesso che le macerie delle vecchie amministrazioni hanno lasciato il posto a delle solide fondamenta……adesso non glielo possiamo permettere».

 

 

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