VULCANO. Durerà almeno un altro paio di giorni l’ordinanza attiva dallo scorso venti novembre a Vulcano, che vieta agli abitanti di alloggiare sull’isola. La proroga che allungherebbe i divieti di due giorni rispetto alla scadenza ufficiale (che sarebbe stata il 21 dicembre) è stata richiesta per permettere di effettuare delle rilevazioni dell’emissione di anidride carbonica dal suolo in dieci abitazioni prese a camopione.

Ad annunciare la decisione ieri il sindaco di Lipari Marco Giorgianni dopo aver incontrato i vulcanologi dell’Ingv, la Protezione civile, l’ Arpa, l’ Ispra e l’ Asp che hanno rendicontato le analisi svolte nell’ultimo mese.

Attualmente secondo quanto riportato nell’ultima comunicazione dell’Ingv di Catania, ci sono stati dei lievi miglioramenti, ma ci sono anche zone che continuano a essere a rischio gas.

La temperatura delle fumarole è in diminuzione sull’orlo craterico e stabile sul fianco interno, mentre il flusso di Co2 alla base del cono della Fossa e nell’area del porto acquisiti in automatico dalla rete Vulcanogas, mostrano una generale diminuzione attestandosi comunque su valori elevati. Un’ eccezione viene fatta per il sito Faraglione, dove si registrano valori bassi, tipici del background che caratterizza il punto.

Situazione diversa per l’area del cratere, dove il flusso di CO2  come media giornaliera mostra valori elevati, sempre oltre un ordine di grandezza superiore rispetto alle medie registrate negli ultimi 10 anni.

Per la geochimica degli acquiferi termali, i valori di temperatura e conducibiltà sono stabili nel pozzo Camping Sicilia, mentre nel pozzo Bambara si osserva un lieve incremento del livello e i valori di conducibilità continuano a diminuire.

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