MESSINA. Ad un certo punto hanno “deposto le armi”, posato scope, cesoie, guanti e sacchi di plastica, hanno alzato le mani e si sono arresi: i volontari di PuliAmo Messina, ieri alle prese con la pulizia della villetta di San Licandro, non ce l’hanno fatta. Troppo sporco, il piccolo parco, perchè potesse essere riportato ad un minimo stato di decenza in una volta sola. E quindi l’intervento continuerà in una seconda puntata.

Una quindicina, tra associati e semplici volontari, hanno preso in mano gli attrezzi alle 10.30 e li hanno posati, esausti, sei ore dopo, alle 16. “La mole di lavoro era molto più grande del previsto – spiega Christian Mangano di Puliamo Messina – molte delle zone erano talmente sommerse dalla vegetazione che non ci siamo resi conto di quello che ci fosse sotto”. Che cosa c’era sotto? Spazzatura innanzitutto, un manto di aghi di pino spesso una dozzina di centimetri, le immancabili cacche di cane, e addirittura un campetto di bocce, totalmente nascosto dalle erbacce, “che chissà da quanto tempo non veniva utilizzato”, ha spiegato Christian Mangano. “Oltre che impraticabile era diventato invisibile”.

“Anche se fossimo stati il doppio non ce l’avremmo fatta lo stesso. Speriamo che la prossima volta (probabilmente la fine della settimana) venga qualcuno degli abitanti di San Licandro: è uno spazio per loro, sarebbe bello che se ne prendessero cura”. Come? “Soprattutto ripulendo quello che i loro cani lasciano. Tra l’altro, una parte della villetta è attrezzata con altalene, scivoli e campetto di bocce, ed un altra, poco più piccola, dedicata ai cani. Quello che succede, però, è che gli animali sono lasciati liberi anche nell’area comune, quella dove dovrebbero giocare anche i bambini. Proprio due signore un po’ in là con gli anni mi hanno confessato che non portano più i nipotini a giocare, perchè spaventate dai cani che, per quanto docili, non è il caso che condividano lo stesso spazio dei bambini”.

 

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