MESSINA. Proseguono secondo il tabellina di marcia i lavori per il restyling della villa Mazzini, interventi che hanno avuto inizio a novembre con l’obiettivo di dare una nuova veste al polmone verde cittadino. Ad assicurare sulle tempistiche, la cui scadenza, secondo l’appalto, è prevista per l’11 giugno 2022, è il direttore ai lavori Giovanni Rizzo, fiducioso sul rispetto del cronoprogramma nonostante i lavori siano iniziati in ritardo (qui spiegato il perché). La pavimentazione, spiega infatti l’architetto, è stata quasi ultimata, «manca solo una parte del vicolo lato monte: gli operai sono giunti all’altezza della caserma dei Carabinieri, per intenderci, e stanno proseguendo verso la via Placida. Dopodiché rimarranno solo i bagni da ristrutturare, la ripitturazione delle stanze destinate al custode e la riverniciatura della ringhiera e delle panchine della villa». Cosa, quindi, è stato fatto? Da quando i cinque operai hanno materialmente “messo le mani” sulla villa, per un restyling totale che dovrebbe cambiarle il volto, è stata recuperata la pavimentazione della via centrale, rifatta con nuove mattonelle quella del vicolo lato mare e sono state ripristinate e allargate le aiuole (con la realizzazione dei relativi muretti). In particolare, l’allargamento delle aiuole è dovuto alle caratteristiche degli alberi presenti all’interno della Villa Mazzini: il Ficus macrophilla o magnolioides, che stando a quanto detto dalla Forestale, spiegava Caminiti, ha bisogno di piantare le radici pendenti dai rami nel terreno. Da qui l’esigenza di ingrandire le aiuole. Il motivo del cambio di pavimentazione nei vicoli laterali, oltre che per una decisione della Soprintendenza, è che questi «avevano problematiche più pesanti rispetto all’asse centrale – spiegava sempre l’architetto Rizzo – Rimuovendo le mattonelle si è effettuato il lavoro preparatorio così quando arriverà la pavimentazione si potrà collocare. Le mattonelle sono state tolte a mano una ad una. Ho fatto perdere molto tempo agli operai per non rovinarle», questo perché le stesse mattonelle sono state utilizzate per sostituire quelle rotte nel sentiero centrale. Sulle aiuole, il direttore ai lavori precisava che «alcune sono state fatte nuove con la cosiddetta “lumachina”, una pietra che storicamente contornava le aiuole della villa Mazzini. Questa è stata riproposta in due spazi che sono stati allargati». Per quanto riguarda l’impianto di irrigazione, l’aggiunta di una rete wi-fi e la realizzazione di un impianto di videosorveglianza, questi non sono lavori che competono alla ditta edile.

 

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Giovanni
Giovanni
6 Giugno 2022 14:08

Eccerto perché l’impiantistica si deve fare dopo, così si puo rompere il pavimento appena posato!