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MESSINA. L’Università di Messina riparte, ma lo fa con un bel po’ di intoppi. Per quanto l’organizzazione dell’Ateneo peloritano non sia mancata, infatti, il primo giorno di ritorno a lezione (in modalità “blended”, parte in presenza e parte online) si è portato dietro una lunga serie di problemi e lamentele. Soprattutto derivanti dal Polo universitario del Policlinico, dove sono partiti tutti e sei gli anni di medicina, contrariamente agli altri dipartimenti, in cui sono iniziate in presenza solo le lezioni dei primi anni delle triennali. A questo si aggiungono anche ritardi nell’allestimento delle sale attrezzate per le lezioni online e “dal vivo” (come i monitor da 75 pollici acquistati dall’università, che però non sono arrivati in tempo per l’inizio in tutti i dipartimenti causando disfunzioni durante le lezioni).

L’organizzazione di Unime per questo semestre prevede la didattica mista. Dunque sarà possibile seguire le lezioni sulla piattaforma online scelta dall’Ateneo, oppure in presenza in dipartimento, ma solo dopo aver prenotato il proprio posto in aula (step sfuggito a molti). Già questi due punti hanno creato una serie di problemi nei dipartimenti, non solo perchè molti studenti si sono presentati senza aver prenotato il posto a lezione, ma anche perchè è risultato difficile (a livello tecnico e pratico) svolgere in contemporanea le lezioni in presenza e in teledidattica.

Problemi sono stati riscontrati principalmente al Policlinico, dove gli studenti hanno lamentato la mancanza di una buona connessione a internet ( o in alcune aule in generale di una connessione) e dell’attrezzatura adeguata allo svolgimento delle lezioni. Secondo le varie lamentele i docenti, già a favore della teledidattica, “non sono stati messi in condizione di svolgere una regolare attività che potesse favorire tutti, anche chi non poteva trovarsi in aula”.  E alcuni docenti hanno dovuto provvedere a una connessione a internet provvisoria tramite hotspot personale per poter permettere anche agli studenti impossibilitati a recarsi in dipartimento di seguire comunque le lezioni.

C’è da sottolineare che nel polo universitario di via Consolare Valeria, quello in cui sono stati riscontrati i problemi maggiori,  le lezioni sono ripartite in modo “regolare” per tutti gli anni del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, mettendo più in evidenza i problemi del dipartimento, dovendo gestire numeri più importanti di studenti e lezioni rispetto agli altri poli.

Il post sulla pagina Facebook dell’Ateneo, che spiegava le modalità di svolgimento delle lezioni, è stato bersagliato di critiche da parte degli studenti, non solo per gli inconvenienti relativi alle lezioni, ma anche per l’impossibilità di parlare con qualcuno per chiedere spiegazioni (benchè sul sito dell’università siano scaricabili le “guide” alle novità dell’anno accademico)

È andata meglio al Polo Annunziata, dove, in particolare al Dicam, l’assenza della quasi totalità di aule a causa dei lavori di ristrutturazione, non ha inciso sullo svolgimento delle lezioni dei ragazzi dei primi anni dei corsi di laurea triennali di lettere, lingue, filosofia e scienze dell’informazione. Nonostante anche in questo caso però molti non fossero a conoscenza della necessità della prenotazione per poter seguire le lezioni ed entrate in dipartimento.

Stessa musica per il Polo centrale, nel quale si è riscontrata una situazione tranquilla, anche se è stata notata dallo stesso Rettore una mancanza di aule. I momenti di maggiore difficoltà, contrariamente al resto delle facoltà, si sono verificati però “di persona”, e non con defaillance online: l’accesso all’università era possibile solo tramite un qr code generato da un’app interna che serve anche per il tracciamento di eventuali contagi. La questione ha confuso molti, soprattutto matricole, e lo zelo di qualche genitore ha fatto il resto: risultato è che molti, sprovvisti di codice qr si sono presentati lo stesso ai cancelli del rettorato, nonostante non avessero la prenotazione, mettendo in difficoltà chi aveva il compito di presidiare gli ingressi.

La ripartenza migliore è stata sicuramente quella del Polo Papardo, dove il Rettore Salvatore Cuzzocrea ha accolto gli studenti “ L’ Ateneo riapre -ha affermato Cuzzocrea- i ragazzi e le ragazze sono presenti nei dipartimenti e tutto questo è un segno di come i sacrifici fatti sono stati ripagati, dai loro occhi si può intuire la voglia di tornare alla normalità. Questa è l’Università che ci piace; la comunità accademica non ha mai lesinato impegno per arrivare a questo giorno. Bisogna ripartire, siamo molto fieri di poter vedere i giovani in aula, al meglio, in armonia ed in sicurezza”.

 

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