MESSINA. Continua il dibattito fra studenti universitari che ha come epicentro l’Università di Messina, il futuro dei ragazzi e l’approccio agli studi. A dare il La era stata una giovane studentessa, seguita da altri due ragazzi (qui il sunto). L’ultimo pensiero, invece, arriva dalla neo laureata Giulia Zaccone, che parla del rapporto fra gli studenti e i professori universitari, mandando infine un messaggio: “Un invito a non credere a chi pensa che non ce la faremo mai: noi non siamo il nostro voto. Siamo persone dotate di sogni e speranze che lottano giornalmente nella speranza di costruire una vita ed un futuro migliori”.

Di seguito il suo pensiero integrale:

Sono Giulia Zaccone, studentessa che ha appena concluso il suo percorso universitario triennale presso l’Università degli studi di Messina.

Quella che mi sento di fare oggi è una riflessione per poter fare da portavoce per tutti coloro che si ritrovano ad affrontare un qualsiasi percorso di studi. In modo particolare, ci tenevo ad analizzare il rapporto che, a mio parere, si dovrebbe instaurare con il docente. Spesso, l’attenzione si concentra troppo su quelli che vengono considerati i fondamenti sui quali dovrebbe basarsi il mestiere dell’insegnante: titoli di studio, competenze didattiche, padronanza della propria materia e via dicendo. Senza dubbio, tutte cose necessarie ai fini della preparazione del docente.

Ma siamo realmente sicuri che conti solo questo? Ciò che talvolta sfugge, a mio avviso, è il lato più sottovalutato e probabilmente il più importante per poter svolgere questo mestiere che solo in pochi hanno: quello umano.

Ogni insegnante vorrebbe imbattersi in studenti dotati di straordinarie capacità, intelligenti, seri, volenterosi, pronti a recepire come spugne tutto ciò che a loro viene proposto senza dover fare chissà quale grande fatica.

Io ritengo che il vero problema, spesso dimenticato, è che prima di avere a che fare con degli studenti si ha a che fare con delle persone: non numeri, non cognomi, non facce anonime, ma semplicemente persone.

Secondo me, prima di pensare al tipo di approccio didattico da utilizzare, è necessario instaurare un ambiente di conoscenza reciproca cercando di capire chi sono gli studenti, tentando di costruire con loro un rapporto di fiducia e ascolto poiché il ruolo del docente è caratterizzante per la propria formazione di vita. Scuole, università ed in generale in qualsiasi ambiente di apprendimento la relazione umana è la cosa più importante in assoluto.

E’ vero, talvolta ci sono insegnanti che, sebbene totalmente disinteressati ai loro studenti come persone, riescono a prepararli discretamente lasciando comunque loro qualcosa. Altre volte, accanto a tanti studenti che sono riusciti a trarre beneficio dall’insegnamento di docenti molto preparati ma carenti umanamente ce ne sono altri che, a causa di grosse difficoltà emotive o di apprendimento, vivono lo studio universitario o scolastico come una sorta di incubo che li ha costretti a subire ore e ore di ripetizioni inutili, risultati insoddisfacenti, sensazioni di angoscia, mortificazioni varie che difficilmente verranno dimenticate.

Tutto ciò si sarebbe potuto tranquillamente evitare, magari, avendo incrociato nel proprio percorso insegnanti ugualmente preparati ma umanamente disponibili. Molti altri studenti, probabilmente, si sarebbero resi conto che non serve a niente prendere necessariamente il massimo per valere qualcosa. Non avrebbero mollato gli studi per il grosso fardello psicologico da sopportare ma, al contrario, avrebbero capito che le capacità di ciascuno sono diverse ma ugualmente utili e che ognuno di noi è dotato di tutte le capacità e competenze per impegnarsi a costruire qualcosa di soddisfacente e straordinario.

Per questo motivo, in ogni ambiente educativo, io credo sia fondamentale prima di ogni cosa favorire un clima sereno dove tutti, a prescindere dalle proprie abilità, possano sentirsi accolti e a proprio agio senza avere la paura di fallire o di non valere nulla. E’ questa, a mio parere, la più grande sfida di un docente e in ciò consiste la parte dura di questo mestiere: mettersi in gioco insieme ai suoi studenti, cercando di mostrare la qualità di cui il mondo ha più bisogno ora come ora: l’empatia.

Il vero insegnante è colui il quale riesce a guidarti fino alla fine del tuo percorso e che, anche quando sbagli, non ti affossa ma è pronto a tenderti la mano cercando di indicarti la via più giusta da seguire. Bisogna smetterla di utilizzare il terrorismo psicologico semplicemente perché si crede di avere un ruolo superiore: siamo tutte persone, con una vita e una sensibilità diverse. Tutti siamo stati studenti prima ancora di diventare le persone che oggi siamo. Ognuno di noi è stato colpito da qualche episodio che ha segnato la nostra vita. Tutti abbiamo commesso degli errori e non serve a niente essere penalizzati per averli commessi, poiché da ogni sbaglio si può imparare e crescere con il giusto esempio.

Docente e alunno dovrebbero avere un rapporto di stretta collaborazione e nessuno dovrebbe avere il potere di prevaricare sull’altro. Il compito o l’esame non dovrebbe essere vissuto come un ostacolo insormontabile né lo studio con ansia, il giudizio non dovrebbe mai ricadere sulla persona ma, al contrario, dovrebbe limitarsi semplicemente ad un fine didattico ed educativo.

Al giorno d’oggi, quello che molta gente non riesce a comprendere è che le parole hanno un peso non indifferente e possono, talvolta, avere un impatto emotivo molto pesante, soprattutto per le sfide e le battaglie che ognuno di noi è costretto ad affrontare quotidianamente e di cui nessuno sa nulla.

Bisogna amare ciò che si studia e non bisogna mollare solo perché qualcuno si è permesso di giudicarci o perché non è riuscito a comprenderci fino in fondo. Non bisogna soccombere ma, al contrario, farsi valere con educazione.

Il mio messaggio, oggi, vuole essere quello di spronare tutti ad andare avanti sempre a testa alta, a non mollare mai e non abbattersi in nessuna circostanza. E’ un invito a non credere a chi pensa che non ce la faremo mai: noi non siamo il nostro voto. Siamo persone dotate di sogni e speranze che lottano giornalmente nella speranza di costruire una vita ed un futuro migliori.

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