MESSINA. Prosegue il dibattito spontaneo nato fra ragazzi e ragazze messinesi in seguito alla riflessione di Lidia Naccari, studentessa messinese che in una lettera pubblicata qualche giorno fa ha detto la sua sul tema della didattica a distanza, sul “piacere” dello studio e sulle prospettive delle nuove generazioni. Uno sfogo amaro che ha suscitato varie reazioni, dalla replica di un 22enne (qui) all’intervento della ventenne Alessandra Nunziata, che riceviamo e pubblichiamo di seguito:

Impugno, oggi 18 marzo, la mia penna e mi siedo nella mia scrivania senza amaro in bocca, senza un briciolo di insoddisfazione, nel bel mezzo di una fantastica nuotata nel mare delle possibilità che i miei vent’anni appena compiuti possono offrirmi.

Dopo aver letto lo sfogo di una coetanea del mio stesso corso di laurea, sono motivata a mostrare l’altra faccia della medaglia: quella più lucente, meno consumata, che è ancora in grado di riflettere sulla sua superficie tutto lo splendore che hanno gli studi e questa “corsa” tanto lamentata che è la vita!

Il mondo del 21esimo secolo era una trottola, una montagna russa che scendeva all’impazzata, a cui senza preavviso si rompe un ingranaggio e improvvisamente si ferma.

Sono tante le piccole abitudini quotidiane che ognuno di noi ha perso, siamo stati privati quasi di tutto, ma il mio pensiero va a chi è realmente rimasta “solo ansia, panico, respiro corto…”, a chi in questo 2020 non ha perso solo il primo anno di università o il piacere di poter guardare negli occhi un professore.

La situazione che sta colpendo il mondo nell’ultimo anno e mezzo è la giusta dimostrazione di quanto la nostra esistenza sia precaria, di quanto i nostri progetti di vita possano essere stravolti nel giro di qualche mese, giorno od ora.

E già questo non basta per spronarci ad indossare le nostre scarpette da tennis ed iniziare la corsa? Se non ci improvvisiamo maratoneti a vent’anni, quando realmente potremmo farlo?

Non ho scelto la mia facoltà perché offriva più sbocchi lavorativi di altre, l’ho scelta per passione, totale dedizione, ma non mi guida nel mio percorso esclusivamente il “piacere degli studi”, mi guida la fame di lavoro, del sapore antico delle scuole, di quello che anche dopo innumerevoli secoli di istituzione rimane, ancora ad oggi, il mestiere più bello del mondo!

Vi auguro di iniziare la vostra corsa e di godervi, con le ginocchia sbucciate e i polpacci doloranti ma con il cuore gonfio di soddisfazione e gli occhi lucidi, la vista dalla vetta!!!

 

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