MESSINA. Da Messina a Londra per fondate una start up in grado di sviluppare un nuovo metodo per rieducare le persone affette da balbuzie. C’è riuscito Giovanni Muscarà, trentacinquenne messinese, ex manager ed ex balbuziente, che nel 2011 volò a Londra per fondare la scuola per balbuzienti The New Stuttering Centre. 

Oggi, Muscarà è tornato in Italia, a Milano, ed ha creato il Vivavoce Institute, un centro specializzato, dotato di un’equipe di una decina di professionisti negli ambiti della neurologia, della fisioterapia e della logopedia e cresciuto all’interno della Fondazione Filarete, un incubatore di start up composto tra gli altri da Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Camera di Commercio di Milano. Nel 2015 il progetto ha ricevuto i finanziamenti di alcuni soggetti privati e di un fondo di investimento, mentre pochi anni fa è cominciato un progetto di validazione scientifica della metodologia da lui inventata e sperimentata nei suoi centri.

Il metodo, come riporta il sito tempi.it, si chiama MRM-S (Muscarà Reahabilitation Metodo of Stuttering) e non si limita ad affrontare il problema esclusivamente da un punto di vista psico-emotivo, ma innanzitutto con un approccio fisico, di controllo dei muscoli facciali.

Quando mi dicevano “Giovanni, stai calmo, respira”, io mi irritavo ancora di più. Il primo problema del balbuziente è quello di riuscire a muovere in maniera corretta i muscoli giusti per emettere un fonema, quindi il mio metodo punta innanzitutto all’aspetto motorio. Inoltre, è irrealistico pretendere un clima di costante calma psicologica perché nella vita ci si trova spesso in situazioni di stress. Dunque, al contrario dei metodo riabilitativi tradizionali, noi mettiamo volontariamente sotto pressione comunicativa i nostri allievi dopo aver fornito loro gli strumenti necessari. La sfida è proprio quella di riuscire a controllare il proprio corpo anche sotto stress”, ha raccontato Muscarà al sito.

Oggi l’allievo più famoso è il rapper Camillo, in arte Millinger. Il più anziano Claudio, vigile del fuoco milanese, “che a 57 anni s’è deciso a dare scacco matto alla balbuzie”, come racconta il Corriere della Sera

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