MESSINA. La V Municipalità scrive alla Soprintendenza ai beni culturali e all’Amministrazione Comunale per la tutela e la valorizzazione dei tanti siti di interesse storico culturale presenti sullo stesso territorio circoscrizionale. Lo rende noto in una nota il Consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, presidente della III Commissione “Politiche Culturali” V Municipalità.
«Insieme ai colleghi consiglieri – scrive Laimo – abbiamo trattato tali tematiche nei lavori di commissione, stilando un vero e proprio elenco di siti di valenza storico culturale presenti sul nostro territorio, ed all’unanimità abbiamo convenuto che tali luoghi necessitano di maggiore attenzione, poiché possono rappresentare siti di ampia e meritata attrazione turistica con relativa valenza storico-culturale».
Fra i beni segnalati:  
– la tomba di Antonello da Messina (Villaggio Ritiro – Monastero di Santa Maria di Gesù Superiore);
– Antica badia (Badiazza)  (Chiesa di Santa Maria della Valle);
– Villa De Gregorio (Parco Magnolia);
– Antico lavatoio Villaggio di Epoca Fascista (Villaggio Matteotti);
– Antico Borgo Marinaro (Case Basse Paradiso);
– Eremo di San Nicola o San Niccolò (Viale dei Tigli);
– Eremo di San Nicandro (San Licandro);
– Casa natale di Santa Eustochia (Salita Caprera SS Annunziata)
– Antico lavatoio (Badiazza);
– Palazzo del formento e Chiesa del Ringo (Viale della Libertà);
– Forti Ogliastri e San Jachiddu.
Per Laimo “bisognerebbe dunque creare rete ed un circuito turistico che faccia conoscere le nostre bellezze, mediante percorsi mirati e curati dagli addetti ai lavori”.
L’art.117 della Costituzione, ricorda il consigliere , riconosce alle Regioni competenza legislativa concorrente nelle materie quali il governo del territorio, la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (articolo sostituito dall’articolo 3 della legge costituzionale del 18 ottobre 2001 n. 3). «Premesso che il territorio nel quale viviamo – spiega – è il risultato dell’interazione tra le attività umane e il territorio naturale, molti elementi storici sono divenuti col passare degli anni, dei testimoni di una storia passata; a volte questi elementi cadono nell’oblio, vengono demoliti o eliminati, cadono in rovina a causa dell’incuria e/o dell’azione degli anni, portando purtroppo ad una perdita di memoria territoriale e ad un impoverimento culturale. La città di Messina dispone di un immenso patrimonio culturale che, tuttavia, non riesce ad esprimere appieno il proprio potenziale storico ma anche economico, ossia la possibilità di concorrere direttamente o indirettamente alla creazione di ricchezza  e, più in generale, al miglioramento delle condizioni di benessere della stessa comunità cittadina».
 «“Mettere in valore” il patrimonio culturale della nostra città costituisce, dunque, una priorità assoluta; un obiettivo dunque dal quale non si può e non si deve prescindere, ove si  voglia rilanciare la nostra economia e riprendere la strada dello sviluppo, recuperando competitività e prestigio locale, e allo stesso tempo rimettendo in luce ciò che il nostro passato storico ci ha lasciato. Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente, come affermava Dumitru Novac; ed è proprio da questo pensiero che bisognerebbe ripartire e porre delle basi rilevanti. Occorre puntare – prosegue – anche sulla nuova forza del decentramento politico-amministrativo, che ha portato ad una radicale trasformazione del quadro locale.  All’interno della nostra Municipalità possediamo una grande ricchezza che mi preme rimarcare ed al contempo valorizzare,  potenziare, sviluppare  e ottimizzare al meglio».
L’idea, secondo Laimo, è quella di percorrere dei ” viaggi alla scoperta di ciò che di bello ci è stato lasciato”: «Rivalutare e circoscrivere i nostri luoghi storici, effettuare dei tour conoscitivi alla scoperta della conoscenza storica, arricchire con attività ludico ricreative interne, quali biblioteche, mostre pittoriche e poetiche, riscoprendo la bellezza filosofica, evidenziando la bellezza della dimensione dialogica, ovvero la disponibilità ad ascoltare le ragioni dell’altro e di avviare con lui un confronto razionalmente fondato, sia anche costitutiva del “far filosofia”, al di là delle diverse accezioni che lo stesso concetto di “filosofia” ha assunto nel corso dei secoli.  Tutto questo dietro, chiaramente,  progetti di attività. I benefici sono davvero molteplici e le attività costruttive, attraverso il valorizzare le nostre strutture storiche, hanno davvero motivo di rendere la nostra città ancora più affascinante».
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