MESSINA. “Un anno di trasporto pubblico gratuito”. Questa la truffa che gira su Facebook da quando utente (apparentemente dall’… Arizona) ha pubblicato una pagina Facebook e due post (di cui uno sponsorizzato) invitando i visualizzatori messinesi ad approfittare di una promozione che, a detta sua, era stata lanciata dall’Atm “A causa dell’aumento delle tasse” e per “sostenere i residenti di Messina”. Il tutto cliccando su un link che non ha nulla a che vedere con quello dell’azienda trasporti, e “rispondendo ad un breve sondaggio”.
Ma la truffa non termina qui: a corredare i due post sono i numerosi commenti (la maggior parte dei quali provenienti da profili fake) che raccontano esperienze positive e l’ottima professionalità del servizio, tra le quali quella della spedizione della tessera in tempi brevi (tessera che, dalle foto falsa, si evince sia quella di MoveMe, questa sì di Atm spa, cosa che può trarre in inganno i meno attenti). E come se non bastasse, ad ingannare gli utenti c’è la descrizione della pagina, creata ad hoc perché sembri ci siano ben 4.368 recensioni (con una valutazione media di 4,89). Peccato che andando a cliccare sulle recensioni ci si accorga come sia solo un testo.
Non è ancora chiaro di chi si tratti, ma Atm spa ha già segnalato la pagina alle autorità competenti, presentando denuncia alla Polizia Postale. Indagando sulla pagina emerge che si tratti di una “registrazione privata” avvenuta a Tempe, in Arizona. Questo, però, è uno stratagemma non difficile da adottare: l’utente che si è infatti registrato utilizzando “GoDaddy”, un’azienda statunitense quotata che fornisce hosting e registrazione di domini internet con sede a… Tempe, in Arizona. “La Privacy del dominio gratis protegge la tua identità sostituendo le informazioni di contatto del dominio con dettagli sostitutivi, grazie a Domain by Proxy®”, si legge sul dito di “GoDaddy”. Fermo restando che se la Polizia Postale chiede i dati all’azienda, questa è costretta a darli: non è certo, però, che si tratti dell’utente che ha ideato la truffa, in quanto potrebbe trattarsi di un nome utilizzato per depistare
Inoltre, scavando più a fondo su Facebook (cosa possibile perché l’utente ha anche pagato una sponsorizzata per dare più visibilità al post), emergono “Beneficiario” e “Pagante”. Il nome che ne esce fuori è probabilmente falso e utilizzato come depistaggio.
Queste cose accadono solo a Messina? No. Solo su facebook, ad una velocissima ricerca, esistono pagine esattamente uguali, scritte con lo stesso stile e con le medesime truffe, per Palermo, Milano e Verona.