MESSINA. “Perché ci ricordiamo di Torre Faro solo nel periodo estivo? Perché tutte le problematiche di questo quartiere si evidenziano solo nei mesi che vanno da giugno ad agosto?”. Sono le domande che si pongono in un comunicato i componenti del Comitato Messina Nord, denunciando l’abbandono del borgo da parte delle istituzioni, con particolare riferimento al sempre caldo tema della viabilità, ai danni causati dal maltempo di ieri e in generale alla messa in sicurezza del villaggio.

 

 

«Ora che la stagione estiva è finita ormai da un po’ – dichiarano i membri del comitato – sarebbe più opportuno sedersi e programmare già da ora la prossima stagione, in modo da non ridurci all’ultimo minuto e rifare la barzelletta vista nel mese di giugno scorso; dove il consiglio comunale ha rivisto più volte l’inizio dell’isola pedonale facendo trascorrere tre quarti della stagione prima della sua approvazione. Bisognerebbe quindi iniziare a lavorare per: un piano parcheggi idoneo; un’isola pedonale da rivedere in alcuni punti; collegamenti Ztl, ma soprattutto dare quel tocco di riqualifica che nel quartiere manca da troppi anni. In questi giorni abbiamo visto come lo scirocco, con le forti mareggiate, ha messo in serio pericolo numerose imbarcazioni di pescatori e diportisti, tanto da costringere numerosi concittadini a riversarsi in spiaggia per mettere in sicurezza le loro imbarcazioni. Questo accade perché ormai di spiaggia ne è rimasta ben poca, i massi messi in protezione della Costa non fanno il loro dovere, e soprattutto in alcune zone vi sono cementificazioni (verande sulla spiaggia) presubilmente abusive che hanno ristretto sempre di più la spiaggia. Bisogna creare delle nuove barriere di frangiflutti poiché,in alcuni punti, il mare ha libero accesso e bussa ormai da anni ad alcune abitazioni; e soprattutto creare piccoli porticcioli, in modo da liberare le spiagge nel periodo estivo. Il 13 novembre 2020 avevamo segnalato, che a causa delle mareggiare nel tratto tra via Circuito e via Primo Palazzo, il mare aveva iniziato a scavare sotto la strada, ma ad un mese di distanza, con tutto il preavviso dato dalla natura, lo scirocco e le mareggiate di ieri hanno dato quasi il colpo di grazia ad un tratto di strada, tanto che una parte di essa è vistosamente ceduta. Se non si interviene immediatamente, sicuramente con le prossime mareggiate, quel tratto di strada potrebbe franare sulla spiaggia».

«Ormai – prosegue la nota – siamo vicinissimi al Natale ed al prossimo anno, e chiediamo fortemente all’amministrazione targata De Luca di organizzare subito dopo l’epifania un tavolo tecnico per progettare ed eseguire lavori di messa in sicurezza del quartiere; di progetti di riqualifica del paese Marinaro, con strade decenti, poiché il basolato presente in parte del quartiere è totalmente distrutto e molto pericoloso per i pedoni, per le auto e per i mezzi a due ruote(La lista delle persone che sono cadute a causa del basolato disconnesso è abbastanza lunga per non parlare dei numerosi copertoni scoppiati o le cadute dei Centauri.) Inoltre ci auspichiamo che venga realizzata al più presto la famosa e discussa ZTL per dare respiro al flusso veicolare all’interno del paese. Serve creare quel qualcosa in più che renda Torre Faro meta turistica d’eccellenza in Sicilia ed in Italia; le potenzialità per farlo ci sono tutte, bisognerebbe solo lavorare e mettere in risalto ciò che la natura ci ha donato».

Sotto la lente del Comitato anche il ruolo dei consiglieri di quartiere:

«Vogliamo concludere con una nota dolente, dove si evidenzia la mancanza di una presenza costante e decisiva della municipalità, poiché a distanza di ben 2 anni dalle elezioni, non si riesce a intravedere l’ombra di un loro intervento decisivo, di proposte e soprattutto di un dialogo con cittadini, associazioni e istituzioni. Nel giugno 2018, in piena campagna elettorale, nei villaggi di Torre Faro come in quelli di Ganzirri e Pace, si tenevano i comizi dell’allora candidato sindaco di centro-destra e del candidato alla Presidenza della VI circoscrizione. Da quei giorni in poi non si è più vista l’ombra e la mano di un presidente che conduca il quartiere su rotte sicure e che batta i pugni sui tavoli dei vari dirigenti, assessori e Sindaco per realizzare opere che interessino tutti i quartieri. Il silenzio purtroppo continua, come sta accadendo anche sul prossimo referendum “monteMare” dove la presidenza sta restando inerme nel guardare la decapitazione del quartiere, notizia di oggi che la consulta sarà il prossimo 31 gennaio. Capiamo benissimo il malcontento della popolazione di quei villaggi che per anni sono stati letteralmente abbandonati dalle istituzioni, che vedevano i vari candidati alle poltrone comunali, circoscrizionali, regionali ecc fare i loro comizzi con promesse mai mantenute, raccattando voti in cambio vane promesse. Al comitato monteMare va tutto il nostro apprezzamento per quello che hanno fatto e quello che faranno, ma sul voto, ad oggi tutti i componenti del comitato messina nord non si schierano e non appoggeranno nessuno, stiamo valutando e documentandoci per poi dare il nostro contributo positivo per il si o per il no, (da sottolineare che noi non siamo in cerca di poltrone). Inoltre molti cittadini dei villaggi ricadenti nel probabile comune, in questi 2 anni ci hanno segnalato numerose problematiche prontamente inoltrate ai vari dipartimenti comunali e per la maggior parte risolte. Oggi più che mai, siamo d’accordo con le frasi dette in campagna elettorale dal sindaco De Luca dove, come esposto nel suo programma elettorale, vuole eliminare i quartieri con i relativi consiglieri di circoscrizione in modo da ridurre notevolmente l’esborso di denaro pubblico per figure che non hanno nessuna utilità per la collettività etichettando questo piccolo palazzo come uno stipendificio. Ovviamente non puntiamo il dito verso tutti i consiglieri, è ben noto a tutti che un consigliere é presente sul territorio evidenziando le problematiche e prontamente segnalando le, creando quel famoso anello di congiunzione tra cittadino e istituzione, avvolte anche un’altro consigliere ma ci fermiamo qui, il resto? Non chiediamo le loro dimissioni (per ora) ma che svolgano il loro dovere per la quale sono stati eletti».

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