MESSINA. Dopo cinquantamila anni la Cometa Verde (chiamata così per il colore dei bagliori emanati dal suo nucleo), passerà vicino alla Terra e sarà visibile per la prima volta dopo i Neanderthal (motivo per cui viene chiamata anche Cometa di Neanderthal). Il corpo celeste sarà ben visibile in Italia tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, e così anche da Messina. Ma quali sono le condizioni ideali per ammirarla? E dove è meglio posizionarsi? In linea di massima, in un punto alto e privo di luce, ma a dare consigli più dettagliati è l’astrofotografo messinese Alberto Mercurio, che per passione si diletta a scattare foto dello spazio.

«Le comete sono, in genere, oggetti molto deboli dal punto di vista della luminosità. Per questo motivo conviene allontanarsi molto dalla città per poter vederla, in quanto l’inquinamento luminoso emanato dalla città si riversa verso il cielo, coprendo qualsiasi oggetto debole – spiega Alberto – In genere, consiglio di allontanarsi dal centro città di almeno una decina di chilometri. Per i più temerari, consiglio di andare dove io effettuo le mie osservazioni con il telescopio, ovvero sul monte Soro (la cima più alta dei monti Nebrodi, situata nei comuni di San Fratello, Acquedolci e Cesarò, ndr). Potrebbe anche andar bene vicino le Megaliti dell’Argimusco, vicino Montalbano Elicona. Questi sono i posti più bui della Sicilia, dove il cielo è nero come la pece. Come già detto, l’inquinamento luminoso gioca un ruolo fondamentale. È importante anche notare che la Luna contribuisce a tale inquinamento. Perciò, sarebbe meglio osservarla in condizioni di Luna nuova, o comunque evitare la Luna piena».

«Il 12 gennaio la cometa è passata nel perielio, ovvero il punto più vicino al Sole – continua – Il primo febbraio si troverà invece nel punto più vicino alla Terra. Secondo molti la cometa sarà ben visibile a partire dal 24 gennaio. È importante comunque far notare che la cometa è già fotografabile per chi avesse una strumentazione semiprofessionale».

Serve un binocolo o sarà visibile ad occhio nudo? «Questo – argomenta l’astrofotografo – dipende molto dalla cometa e dall’inquinamento luminoso. Nella migliore delle condizioni c’è una buona possibilità di poterla vedere anche ad occhio nudo. Si consiglia comunque di osservarla con un binocolo o meglio un telescopio (anche di piccola taglia), per cogliere più dettagli».

Ma che cos’è una cometa? Si tratta di un corpo celeste relativamente piccolo, simile a un asteroide, composto da gas ghiacciati (acqua, metano, ammoniaca e anidride carbonica), frammenti di rocce e metalli. Nota dal 2 marzo scorso, la Cometa Verde (C/2022 E3 ZTF) è stata individuata dagli astronomi Bryce Bolin e Frank Masci, del Zwicky Transient Facility in California

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