MESSINA. «Dispiace che l’adozione di un così importante provvedimento sia avvenuta senza consultare chi ha la competenza di legge in materia». Parole del presidente dell’Autorità portuale dello Stretto Mario Mega, che prende posizione contro il protocollo che le tre compagnie che operano da Messina alla Calabria (Caronte & Tourist, Blueferries e Meridiano) hanno sottoposto alla Regione Siciliana per la messa in sicurezza della continuità del traghettamento dello Stretto di Messina. A destare le perplessità di Mega, in particolare, è la chiusura parziale degli approdi di Tremestieri, con lo spostamento nella rada San Francesco del traffico di mezzi pesanti dei vettori privati.

«Ieri sera – spiega – la Regione Siciliana ha adottato una nuova ordinanza con cui sono state decise delle ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza da COVID-19 rispetto a quelle già adottate dal Governo nazionale. Fra queste l’approvazione di un protocollo per la gestione del traghettamento sullo Stretto che è stato proposto dai vettori privati e che modifica in maniera sostanziale quelle che sono le usuali modalità di impiego di navi, personale marittimo e banchine del porto di Messina. Dispiace che l’adozione di un così importante provvedimento sia avvenuta, sia pur in una fase emergenziale come quella che stiamo vivendo, senza consultare chi ha la competenza di legge in materia di sicurezza della navigazione (le Autorità Marittime di Messina e di Reggio Calabria) e di gestione delle infrastrutture portuali (Autorità di Sistema Portuale dello Stretto). Le Autorità Marittime, dopo una immediata consultazione e condivisione con lo scrivente, avevano manifestato sulla proposta dei vettori, da subito e formalmente, delle perplessità ed imposto delle prescrizioni, soprattutto al fine di assicurare il mantenimento degli indispensabili livelli minimi di sicurezza nella navigazione, di cui non si è tenuto alcun conto».

«Per quel che mi riguarda  – prosegue – appare soprattutto del tutto eccessiva, per gli effetti negativi sul centro di Messina, la chiusura parziale degli approdi di Tremestieri con lo spostamento in rada San Francesco e nelle invasature RFI del traffico di mezzi pesanti dei due vettori privati. La riduzione dei tempi di attraversamento non giustifica lo spostamento di centinaia di mezzi pesanti al giorno in una città già provata dalle indispensabili, ma comunque limitative, norme di prevenzione dei provvedimenti nazionali. Inoltre ritengo che la scelta operata rischierebbe di aumentare la probabilità di contatti in banchina, ma anche lungo le viabilità di attraversamento della città, tra passeggeri delle auto, passeggeri a piedi ed autisti con conseguenti rischi di contagio che in questo momento vanno assolutamente evitati. Sto provvedendo formalmente a comunicare queste mie riflessioni alla Regione Siciliana facendo auspici che vengano prontamente rivalutate le decisioni adottate tenendo in debito conto le osservazioni già formalizzate dalle Autorità Marittime a cui mi associo in toto», conclude.

 

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Donz
Donz
14 Marzo 2020 13:42

Il signor Mega, si sta rendendo conto che non esistono controlli a tremestieri. la tenda della protezione civile è vuota dal 9 marzo. nessuno screening all’accesso al porto. nessuna forza dell’ordine o ambulanza in uno snodo che vede passara centinaia di migliaia di mezzi provenienti da tutta Europa. stanno lasciando soli gli operatori che per dovere sono ancora a lavoro, ma per quanto?