MESSINA. Quanto è sismica l’area dello Stretto di Messina? Molto, probabilmente come poche altre zone al mondo (e infatti secondo l’Ingv, istituto nazionale di geologia e vulcanologia, è il territorio più “movimentato” d’Italia). In un anno, Messina e Reggio sono infatti bersagliate da centinaia di terremoti, la stragrande maggioranza dei quali non avvertibili e avvertiti dall’uomo, ma che testimoniano la proverbiale irrequietezza dell’area.

Calcolando un raggio di 50 km da Messina, quindi includendo anche parte della provincia e dell’entroterra reggino, e contando tutti i terremoti, anche i microsismi di magnitudo inferiore a 1,5 gradi richter, che è la soglia a partire dalla quale si avverte un terremoto, dal primo gennaio al 27 dicembre, ci sono stati ben 559 episodi sismici. All’interno dei quali, tra l’altro, non rientrano, per distanza, quelli (numerosissimi) delle Isole Eolie.

Restringendo il raggio a trenta km, e innalzando la soglia di magnitudo a 1,5 come grado di partenza, gli episodi diminuiscono di molto, ma rimangono comunque in un numero significativamente alto: 94, praticamente uno ogni quattro giorni.

Dal punto di vista della magnitudo, i terremoti entro i trenta km da Messina non sono stati particolarmente potenti: il più forte, di 3.2 gradi, si è verificato il 3 luglio a Cardeto, in provincia di Reggio Calabria, e sopra i tre gradi richter ce n’è stato solo un altro, il 3 settembre, nel mar Tirreno. Di fatto, con epicentro nello Stretto si è verificato, nel 2020, solo un sisma di magnitudo significativa: il 23 febbraio, 2.5 gradi richter.

Allargando di nuovo il raggio a 50 km, il più forte è stato quello di nove giorni fa, 19 dicembre, nei pressi di San Luca, in provincia di Reggio Calabria: 3.9 gradi richter, avvertibile anche a Messina ma comunque poco intenso. Di uguale scala, ma pressochè non sentito a Messina perchè con epicentro nel Tirreno, all’altezza di Rosarno, uno del 3 gennaio scorso.

 

 

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