MESSINA. Sono più di trenta in totale le scosse di terremoto che sono state registrate nel messinese (tra Barcellona Pozzo di Gotto e l’area delle Isole Eolie in particolare), tutte con magnitudo superiore ai 2 gradi della scala Richter. È quanto registrato dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia che tiene monitorata la zona e ha registrato la scossa più forte (da 4.7 gradi Richter) lo scorso 7 febbraio alle 15.20, a una profondità di 17.1 km. Questo in particolare è stato registrato tra Alicudi e Filicudi ma è stato sentito su tutta la costa tirrenica e anche in alcune zone della Calabria. La seconda più forte, da 4.3 gradi, è stata registrata nel Tirreno Meridionale ma a una profondità di 182 km. Le altre scosse invece non superano i 3.5 gradi e sono sparse lungo il mar Tirreno, fatta eccezione per una scossa di intensità molto bassa (2.1 gradi Richter) registrata a Barcellona Pozzo di Gotto. L’ultima scossa invece (di 2.8 gradi a 1 km di profondità) è stata registrata lo scorso 5 marzo a Tripi.
Le scosse in tutti i casi non hanno provocato danni o cose e persone e hanno avuto un raggio di circa 30 km. «La zona interessata dalla sequenza sismica appartiene a una più ampia fascia di deformazione ben nota per la sismicità precedente. Si tratta di una fascia orientata in senso circa est-ovest che corre parallelamente alla costa settentrionale siciliana (30-50 km a nord di essa) che in passato ha avuto terremoti di magnitudo fino a circa 6, tra i quali ricordiamo quello al largo di Palermo nel settembre 2002. Secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI15 v. 4.0, quest’area dell’Arcipelago Eoliano è stata colpita storicamente da diversi eventi sismici, molti dei quali di magnitudo pari o superiore a magnitudo 5: in particolare i terremoti del 28 maggio 1980 (Mw 5.7), 5 marzo 1823 (Mw 5.8), 27 gennaio 1939 (Mw 5.1) che provocò danni pari aun VII grado MCS all’Isola di Filicudi. Se si guarda la sismicità più recente dal 1985 in poi, l’area è stata interessata da una attività sismica molto frequente con alcune sequenze come quella del 2021 (magnitudo massima Mw 4.2) e del 2023 (magnitudo massima ML 4.1) a nord ovest dell’area epicentrale odierna» spiegano dall’INGV.
Febbraio in generale è stato un mese ad alto tasso sismico in tutta Italia, in particolare per lo sciame che (più o meno negli stessi periodi delle Eolie) ha colpito i Campi Flegrei.