MESSINA. Dopo i sigilli alla Esi spa – Ecological Scrap Industry, impresa del gruppo Franza che si occupa di lavorazione del materiale di riciclo di batterie per perdite inquinanti che finivano nel depuratore di Giammoro, arriva la risposta da parte dell’azienda.

“Con riferimento al sequestro preventivo effettuato in data 26/03/2018 dall’ARPA ST di Messina e dai Carabinieri di Milazzo su disposizione del GIP della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.,  la società ESI SPA ritiene utile precisare che l’azienda opera dal 1998 nel settore del recupero del piombo dagli accumulatori esausti, finalizzato alla produzione di piombo puro e  leghe usualmente commerciate, nel rispetto dei limiti e delle prescrizioni di legge e autorizzativi.

L’azienda,  regolarmente autorizzata, dal 2001 è certificata UN EN  ISO 14001 con consequenziali, rigorosi obblighi di controllo a carattere ambientale, andati sempre a buon fine.

La ESI SpA rappresenta il naturale collettore di raccolta delle batterie esauste al piombo dell’intera Regione Siciliana. Ciò, tra l’altro, evita i rischi che conseguirebbero al trasporto di tali rifiuti pericolosi  su lunghe distanze verso impianti ubicati al centro – nord Italia.

In merito alla contestazione sollevata, pur estranea ai fatti addebitati, la Società ha già predisposto  un’azione di screening da parte di un esperto esterno supportato dal personale tecnico aziendale, al fine di effettuare ogni opportuna verifica”

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