MESSINA. Non è stato che il primo acquazzone della stagione, ma i danni che ha provocato sono già ben visibili. Quello di lunedi 11 è stato l’assaggio di quello che aspetta Messina per un paio di mesi, e a farne le spese è stato soprattutto san Michele, popoloso rione che è sorto, negli anni, attorno al torrente, usato tranquillamente come viabilità, parcheggio e luogo sotto il quale costruire urbanizzazioni secondarie.

Come una condotta idrica. Che ovviamente, sotto la furia delle acque ingrossate dalla pioggia che hanno eroso la parte superficiale del letto, è spuntata in bella vista dall’alveo del torrente. Lo ha segnalato Piero Adamo, consigliere comunale di Siamo Messina, che in un’interrogazione chiede se “la collocazione della conduttura pubblica nell’alveo del torrente risponde alla normativa vigente ed al buon senso tenuto conto della palese precarietà della stessa”. 

Insieme a Lorena Fulco, coordinatrice del Comitato “Rinascita di S. Michele”, Adamo sollecita l’amministrazione “ad avviare la progettazione e l’iter per il reperimento dei fondi relativo alla realizzazione di una viabilità alternativa per il villaggio che, come emerso nelle riunioni svoltesi in passato, dovrebbe costeggiare la parte destra del torrente (lasciando libero e scoperto il torrente al centro) risolvendo così gran parte delle problematiche di vivibilità e sicurezza dell’antico borgo collinare”.

 

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