MESSINA. “Qualora non dovessero intervenire mutamenti nella linea del Governo centrale, la dichiarazione di dissesto dell’Ente sarà una decisione ineluttabile”. La Città Metropolitana di Messina, in un comunicato, ribadisce il rischio fallimento, già annunciato dal commissario Filippo Romano lo scorso 14 agosto (e ribadito da Renato Accorinti qualche giorno dopo), malgrado il bilancio consuntivo del 2016 certifichi un attivo di oltre un milione e mezzo. Una cifra insufficiente per colmare il prelievo forzoso di 25 milioni di euro imposto dallo Stato.

“L’atto contabile – si legge nella nota di Palazzo dei Leoni – certifica un avanzo primario di 1 milione 547mila e 473,58 euro. Ciò significa che la gestione endogena del bilancio è sana grazie ad una conduzione dell’Ente virtuosa, attraverso l’attuazione di un piano di riduzioni dei costi (quali fitti passivi, personale, utenze, etc…) che hanno garantito  la realizzazione delle proprie attività sul territorio. Allo stato attuale Palazzo dei Leoni funziona con una cifra che è circa di un terzo più bassa di quella a disposizione una decina di anni fa; infatti, da una capacità di spesa di circa 90 milioni di euro si è passati ad un budget di circa 60 milioni di euro”.

Tuttavia, malgrado l’attivo del bilancio consuntivo, a gravare sulla situazione economica della Città Metropolitana è il prelievo forzoso imposto dallo Stato, “una situazione paradossale se si pensa che l’ex Provincia non ha fatto mai ricorso all’anticipazione di cassa perchè l’Ente è finanziariamente sano e non è mai andato ‘in rosso’, cioè non ha mai fatto registrare alcuna scopertura bancaria”.

“Fino al dicembre 2016 – prosegue il comunicato – si è utilizzata l’eredità positiva degli anni precedenti per coprire le crescenti richieste dello Stato. Quest’anno, invece, due elementi impongono una situazione di grave difficoltà economica: da un lato l’esiguità dell’avanzo di cassa e dall’altro la crescita esponenziale delle richieste del Governo centrale (nel 2015 è stato effettuato un prelievo forzoso di 8 milioni e mezzo, nel 2016 la cifra è salita a 17 milioni mentre nel 2017 si arriverà a 25 milioni di euro più 3 milioni di sanzioni)». 

Al decreto sindacale di approvazione della proposta seguirà, entro pochi giorni, la delibera di definitiva approvazione da parte del Consiglio metropolitano, di competenza del Commissario straordinario Romano in questa fase di transizione.

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