MESSINA. Salta l’ottava edizione dell’Indiegeno Fest. Il motivo? «Contributi economici incerti, risposte tardive, lente, cambiamenti in corsa, fino all’ultima insostenibile novità sui vincoli (non risolti nonostante le rassicurazioni) alla capienza del Teatro Greco di Tindari», spiegano gli organizzatori con un post su Facebook, aggiungendo «l’inadeguatezza a reperire fondi per sostenere il nostro festival e, da parte delle istituzioni locali e regionali, a gestire le tempistiche per la preparazione di eventi così complessi».

I biglietti di Indiegeno Fest 2021 verranno rimborsati, in maniera automatica e senza dover effettuare alcuna richiesta, direttamente sulla carta di credito utilizzata in fase di acquisto. I tempi stimati per il rimborso varieranno dai 15 ai 20 giorni in base al circuito bancario utilizzato. I voucher 2020 rimangono validi per la prossima edizione in seguito alla deroga di Ticketone che ne ha esteso la validità a 36 mesi dalla data di emissione.

Di seguito la lettera degli organizzatori del festival:

Abbiamo iniziato Indiegeno Fest nel 2014, non ci siamo mai fermati, nemmeno lo scorso anno con tutte le difficoltà della pandemia. Anche per questa edizione ce l’abbiamo messa tutta. Siamo partiti nuovamente fiduciosi, contando sulle nostre forze e quelle di coloro che hanno creduto in noi, facendo squadra. Non avremmo mai voluto darvi questa notizia, ma siamo costretti a dover annullare l’ottava edizione di Indiegeno Fest con enorme dispiacere, per motivi che non dipendono da noi.

Dopo gli ultimi incontri con le istituzioni, dove abbiamo portato le nostre istanze e motivazioni, abbiamo dovuto prendere atto, con molta amarezza, che non ci sono le condizioni per ospitare il nostro festival. Contributi economici incerti, risposte tardive, lente, cambiamenti in corsa, fino all’ultima insostenibile novità sui vincoli (non risolti nonostante le rassicurazioni) alla capienza del Teatro Greco di Tindari. Ancora: l’inadeguatezza a reperire fondi per sostenere il nostro festival e, da parte delle istituzioni locali e regionali, a gestire le tempistiche per la preparazione di eventi così complessi.

Non solo non ci siamo sentiti supportati ma siamo stati schiacciati da una macchina burocratica resistente ad ogni nostra proposta e questo ci ha messo con le spalle al muro. Nei fatti è emerso un disinteresse verso lo sviluppo di questo progetto, in un periodo difficile per il nostro settore. Insomma, non siamo stati capiti e siamo stati lasciati soli.
Purtroppo il mondo dello spettacolo dal vivo e quello istituzionale non dialogano con le stesse tempistiche e parametri, nonostante la nostra volontà di lavorare con professionalità, in sicurezza e impegno.
Il nostro settore è fatto di famiglie, di lavoratori che da oltre un anno stanno cercando con tutte le proprie forze di riprendersi, adattandosi e reinventandosi, ma trova sempre il muro istituzionale che non collabora.
Ci scusiamo con tutti: lavoratori, artisti, booking, management, fornitori, partner, volontari, associazioni e pubblico. Speriamo di poter tornare più forti di prima.
Nel frattempo invitiamo anche voi a non mollare: supportate il settore, andate a scoprire anche artisti che non conoscete perché è una ricchezza quella che abbiamo.

Grazie ancora e viva la musica, sempre!

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